Il “suono” di Courmayeur fa ballare i ragazzi di Fridays for future

Mercoledì 27 luglio, al Parco Colletta di Torino, il dj set di Max Casacci - produttore, chitarrista e fondatore dei Subsonica -, ha fatto saltare le migliaia di giovani al raduno europeo di Fridays for future con i brani creati appositamente per la località valdostana, registrando i suoni della natura.
Max Casacci Foto Giacomo Buzio
Cultura

I suoni di Courmayeur e della natura in cui è immerso fanno ballare i giovani al raduno europeo di Fridays for future. Avevamo lasciato Max Casacci – produttore, chitarrista e fondatore dei Subsonica – ai piedi del Monte Bianco, a registrare tra boschi e prati una vera e propria “sinfonia della montagna” tutta da ascoltare per la campagna estiva “Io sono Courmayeur, ascolta la mia musica”.

L’abbiamo ritrovato ieri, mercoledì 27 luglio al Parco Colletta di Torino quando, con il suo dj set, ha fatto saltare le migliaia di giovani giunti per il raduno a favore del clima con i brani creati appositamente per la località valdostana.

I pezzi Courmayeur A Mountain City Song, Bosco Disco e Paglia Fieno sono entrati nei set del producer torinese, diventando parte della colonna sonora della battaglia per il clima mandata avanti dai ragazzi di Fridays for Future.

Un “filo conduttore” che dalla lotta per il clima si collega al lavoro di Casacci, alla scoperta di una sinfonia composta dal vento che fischia tra i rami, dal gorgoglio dei ruscelli, dai muggiti delle mucche negli alpeggi in quota, che si combinano con i suoni percussivi dei picchi e i campanacci delle capre.

“Sapere che Courmayeur è stata scelta da Max Casacci per far ballare i giovani che si sono radunati a Torino per parlare di clima e per cercare soluzioni al problema dell’emergenza climatica è un legame bellissimo che la località alpina, attraverso l’artista torinese, crea con i giovani che vogliono impegnarsi per un futuro migliore”, spiega il Csc, che ha organizzato la campagna.

Non solo: “Inoltre – aggiunge la società in house del Comune ai piedi del Bianco –, la campagna esce così dagli schemi rigidi della pura promozione, per approdare a un livello più alto: la condivisione di una visione per il futuro, insieme alle nuove generazioni”.

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