Tra sabato e domenica, Giornate europee del Patrimonio sono state 7.292 le persone che si sono tuffate tra castelli, mostre, siti archeologici e beni culturali valdostani. A fornire i dati è l'Assessorato regionale alla Cultura che ha aderito anche quest'anno all'iniziativa del Ministero per le Attività e per i Beni Culturali su invito del Consiglio d'Europa.
Delle 7.292 presenze registrate 3.117 ingressi hanno riguardato le visite ai castelli di Sarriod de La Tour a Saint-Pierre, Sarre, Fénis, Issogne, Verrès, Castel Savoia a Gressoney-Saint-Jean, mentre 2.506 persone hanno visitato i siti archeologici del Criptoportico forense, gli scavi di San Lorenzo, gli affreschi Ottoniani e il Chiostro di Sant'Orso, il Chiostro della Cattedrale, la Villa romana della Consolata, e l'Area funeraria fuori Porta Decumana. Infine, 1.669 persone hanno potuto apprezzare le mostre organizzate dall'Assessorato Le Arti a Firenze tra Gotico e Rinascimento, The Art of Games, La Valle dei Fumetti, Sarah Ledda, Rurales, Lalla Romano, Memoria Sottotraccia e La Machine du Temps.
"I risultati significativi conseguiti dalle Giornate Europee del Patrimonio – ha commentato l'Assessore Laurent Viérin – testimoniano il sempre grande interesse dei cittadini per il patrimonio storico e artistico valdostano. La finalità di tali iniziative – prosegue l'Assessore – è di coinvolgere la comunità nel processo di tutela e di valorizzazione dei beni presenti sul territorio, cercando di far percepire il patrimonio culturale come patrimonio della comunità stessa e rendere fruibile nella maniera più ampia la totalità dei beni e l'immenso patrimonio archeologico e storico artistico della nostra Valle".
"I risultati significativi conseguiti dalle Giornate Europee del Patrimonio – ha commentato l'Assessore Laurent Viérin – testimoniano il sempre grande interesse dei cittadini per il patrimonio storico e artistico valdostano. La finalità di tali iniziative – prosegue l'Assessore – è di coinvolgere la comunità nel processo di tutela e di valorizzazione dei beni presenti sul territorio, cercando di far percepire il patrimonio culturale come patrimonio della comunità stessa e rendere fruibile nella maniera più ampia la totalità dei beni e l'immenso patrimonio archeologico e storico artistico della nostra Valle".