“Un ricordo rivissuto al presente, un uomo che si rivede bambino davanti alla scuola in attesa della mamma che non potrà più venire a prenderlo, ancora con le sue tasche piene di sassi e con il cuore pieno di smarrimento. Una serie di immagini che è facile veder tremare dietro le lacrime. In questo testo ritroviamo il miglior Jovanotti, vero artista che raggiunge spesso i suoi acuti nei ricordi familiari, che sa trasferire a tutti così come li ha vissuti”. E’ questa la motivazione che ha aggiudicato per la seconda volta il premio Mogol a Jovanotti, per la canzone Le tasche piene di sassi, brano morbido, intimo e avvolgente che ha commosso anche Mara Maionchi durante la lettura della motivazione che aggiudicava il premio a Lorenzo Cherubini.
Jovanotti, vincitore già nel 2008 per la canzone "Fango", era assente alla serata di premiazione perché negli Stati Uniti per il suo Tour, ma era rappresentato da Saturnino, l’amico e compagno di avventura, che dagli Stati Uniti ha preso l’aereo raggiungendo il palco del Teatro Romano di Aosta, cornice suggestiva e unica del Premio Mogol 2011.
E’ un Jovanotti che ancora una volta spoglia sensazioni e sentimenti, che sa parlare a pubblici diversi e che sa andare diritto al cuore. Per questo la giuria composta dai giornalisti Mario Luzzatto Fegiz del Corriere della Sera, Paolo Giordano de Il Giornale e Marinella Venegoni de La Stampa, capitanati da Mogol stesso, non ha avuto dubbi se affidare questo ennesimo “cavallino d’oro” a Lorenzo. Ora possiamo parlare di una carrozza con un tiro a due che porterà Jovanotti a raccogliere nuovi consensi di pubblico. “E’ un momento perfetto – ha commentato Saturnino ai giornalisti che chiedevano come Lorenzo avesse preso la notizia – i concerti vanno benissimo e c’è un’energia mai sentita e vista prima”.
Lorenzo però qualcosa l’ha scritta, il messaggio di ringraziamento, sviscerato su due fogli bianchi e scritto al momento della comunicazione del Premio (avvenuta da parte della Giuria nel pomeriggio di martedì 14 giugno) è arrivato sul palco del Teatro romano di Aosta e ha commosso. Tra le tante cose scritte Lorenzo ha spiegato come “Cercare uno sguardo poetico sulle cose” scrivendo che “per fare questo non ci sono storie, è una cosa che sta nell’ambito della grazia, che viene prima del linguaggio, prima ancora della parola forse. Questo non significa che non bisogna lavorare per fare un testo, al contrario, penso che solo dedicando ogni energia alla ricerca di quella condizione che permette che si aprano le famose porte della percezione, c’è qualche speranza di successo”.
“Questa canzone per la quale vengo premiato – scrive ancora – è nata in cinque minuti, e in cinque minuti sono stato di nuovo bambino alle prese con l’abbandono, ed era una sensazione forte che stavo vivendo per davvero mentre scrivevo quella canzone. Ricevendo questo premio si compie un piccolo prodigio, il dolore e il senso di abbandono si trasformano in me nel loro opposto: gioia e voglia di condividere con tutti la gioia di fare un mestiere che mi permette di non sentirmi mai davvero solo e abbandonato. Grazie Mogol, grazie a tutti e godetevi la vita!”
La cerimonia di premiazione sarà trasmessa, giovedì 23 giugno, alle ore 22.30, su Rai Uno e in contemporanea su Radio Uno nazionale.