La consulta femminile allo specchio: un bilancio dopo 25 anni di attività

Una tavola rotonda, a palazzo regionale, per rilanciare l'opera dell'ente che si occupa di tutelare la parità tra i sessi.
Cultura

Qual è il futuro della consulta femminile regionale, e, in generale, di tutti gli enti e organismi che si occupano di rimuovere gli ostacoli che impediscono la piena realizzazione delle donne e la loro presenza nelle istituzioni?
Il tema è stato dibattuto nel corso della tavola rotonda organizzata in occasione del venticinquennale della consulta.

Il bilancio delle attività svolte a sostegno del mondo femminile, come sottolineato dai relatori, è positivo, ma sembra giunto il momento di rimodellare il ruolo e le competenze della consulta sulla base delle nuove esigenze emergenti.

Il presidente, Annarita Nassisi, ha menzionato l’attività di sensibilizzazione alle tematiche legate alla parità tra i sessi che la consulta sta svolgendo nelle scuole valdostane, con il contributo di vari esperti. “Molte ragazze non capiscono lo scopo della nostra visita, sentendosi loro per prime su un piano di parità rispetto ai coetanei maschi. Ma ogni volta spieghiamo che quanto accade a scuola, dove la meritocrazia e la dedizione allo studio determinano il profitto scolastico, non avviene, purtroppo, nel mondo del lavoro, dove le donne faticano ancora molto a farsi strada”.

Tra i relatori c’era anche Laura Bottai, della commissione regionale per le pari opportunità della Toscana, che ha messo l’accento sulla questione della presenza delle donne ai vertici della società. “Una società non può essere definita giusta se non rispetta il codice genetico, che ci vuole divisi al cinquanta per cento, in uomini e donne. Questa proporzione deve essere necessariamente mantenuta anche nei luoghi della politica”.

Antonella Barillà, consigliera regionale di parità della Valle d’Aosta, ha sottolineato come sia urgente ragionare, “più che sul futuro delle pari opportunità, sulle necessità delle donne. L’opera della consulta è stata importante, ma ora penso che dovremmo trasferire le conoscenze e competenze accumulate in questi anni di lavoro in un progetto più ampio. L’attenzione riguardo a questo tema, specialmente in Valle d’Aosta, è forte, ma è giunto il momento di dirottare queste energie in un contesto più strutturato, anche appoggiandosi all’Unione europea, che considera il raggiungimento della parità tra uomo e donna un obiettivo strategico”.

In chiusura, Claudio Viale, della Cgil, ha sottolineato come, purtroppo, in un momento di crisi come quello attuale, “la parità tra uomo e donna non sembra essere una delle priorità del Governo, anzi, stiamo assistendo alla promozione di modelli di famiglia arcaici, alla divisione dei ruoli”.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte