La Regione ha approvato l’acquisto del castello di Introd

Il prezzo dell’acquisto del complesso storico è di 3 milioni 650mila euro. Ad approvarlo, oggi, la Giunta regionale. La proprietà del Castello di Introd, una volta stipulato l’atto di acquisto, passerà nella piena disponibilità dell’Amministrazione dal 30 ottobre 2023.
Il castello di Introd Foto Facebook Visit Introd
Cultura

La notizia, in Consiglio Valle, era emersa lo scorso 7 giugno. Ora è arrivata l’ufficialità via delibera: la Giunta regionale ha approvato oggi, mercoledì 30 agosto, in convocazione straordinaria, l’acquisizione del Castello di Introd con gli arredo, il parco annesso ed i terreni di pertinenza, oltre fabbricato denominato “Granaio” – adibito a magazzini – in considerazione, spiega una nota, “del grande pregio storico architettonico rappresentato dal complesso monumentale”.

Il prezzo dell’acquisto del complesso storico è di 3 milioni 650mila euro. Come definito dall’atto approvato oggi dalla Giunta, la proprietà del Castello di Introd, una volta stipulato l’atto di acquisto, passerà nella piena disponibilità dell’Amministrazione regionale dal 30 ottobre 2023.

“Il provvedimento approvato oggi è un passaggio importante per la valorizzazione di un altro primario elemento del patrimonio storico e culturale della Valle d’Aosta – ha dichiarato il presidente della Regione Renzo Testolin –. Il Castello di Introd diventa così spazio monumentale pubblico nel quale ritrovare le testimonianze della cultura architettonica del Basso Medioevo della nostra regione: un’antica dimora il cui pregio e prestigio sarà elemento di caratterizzazione per il comune di Introd e per tutto il territorio del Grand Paradis, oltre che una possibile opportunità per un nuovo modello gestionale e di valorizzazione”.

La Regione pronta a comprare il castello di Introd

7 giugno 2023

Il castello di Introd

La Regione acquisterà il castello di Introd. A darne notizia è stato in Consiglio Valle il Presidente della Regione Renzo Testolin rispondendo ad un’iniziativa del consigliere della Lega Vda Stefano Aggravi.

“La continua e proficua interlocuzione con i proprietari del Castello in accordo con l’Amministrazione comunale ha portato alla possibile concretizzazione di un accordo per il passaggio del maniero alla Regione. – ha detto in aula Testolin – La volontà all’acquisto si concretizzerà con lo stanziamento dei fondi nel prossimo assestamento di bilancio”.

Nel 2022 il Castello di Introd era stato ad un passo dall’essere venduto. I Caracciolo di Brienza, attuali proprietari, e una società di mediazione immobiliare avevano firmato l’atto di compravendita per 4,8 milioni di euro. Il giorno dopo era partita una Pec diretta a Piazza Deffeyes, che aveva fatto scattare i 60 giorni di tempo per il diritto di prelazione, che però la Regione aveva deciso di non esercitare. All’epoca una perizia dell’Amministrazione regionale aveva individuato in 6 milioni di euro il valore del Maniero. 

Castello di Introd, la Regione non esercita diritto di prelazione

Sulla vicenda si erano accesi anche i riflettori della procura di Aosta, che aveva aperto un’indagine, poi chiusa senza ravvisare reati.

Ad innescare, in maggio, gli accertamenti sulla compravendita del castello di Introd era stata una segnalazione della Regione Autonoma Valle d’Aosta. L’ente aveva scelto – di fronte ad uno scenario (successivamente non perfezionato) di cessione dell’immobile dagli attuali proprietari (i conti Caracciolo) ad un acquirente privato – di non procedere all’esercizio del diritto di prelazione sul bene, segnalando tuttavia alla Procura alcuni aspetti, ritenendoli fonte di dubbi, della Pec ricevuta per richiedere di pronunciarsi (entro il 10 maggio).

In particolare, una clausola stabiliva che l’atto tra le parti non avrebbe assunto efficacia qualora i compratori non avessero versato una tranche del pagamento al venditore prima della fine del mese di luglio (condizione ritenuta ancor più anomala dall’avvocatura regionale, in assenza di una “caparra” sull’acquisto). Altro aspetto segnalato alla Procura dalla Regione era relativo alla stipula del contratto di vendita tra la famiglia e il potenziale compratore a 4,8 milioni di euro, prezzo ritenuto congruo rispetto al bene (piazza Deffeyes aveva disposto una perizia), ma superiore a quanto potesse essere stabilito nel quadro di una trattativa di libero mercato.

Quella compravendita, tuttavia, non era poi andata in porto. Rispondendo ad un’interrogazione della Lega in Consiglio Valle, lo scorso 22 giugno, l’ex presidente della Regione Erik Lavevaz aveva detto in aula: “Pochi giorni fa ho ricevuto una nota della famiglia Caracciolo che mi informava del fatto che la compravendita non è andata a buon fine ed il castello è ancora in vendita”.

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