È risaputo: non tutti i mali vengono per nuocere. Se tanti di noi si sono disperati – quasi increduli – per la mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali di calcio di Russia 2018, c’è chi, in fin dei conti, può ringraziare questa circostanza poco felice per gli appassionati di calcio. Gaëlle Verthuy è una ragazza ventiquattrenne valdostana con la doppia nazionalità italiana e francese. Proprio questa sua caratteristica le ha aperto le porte della trasmissione Balalaika, in onda su Canale 5 al termine delle partite dei mondiali.
Dopo aver inviato un video provino la giovane valdostana è stata infatti chiamata a rappresentare la Francia negli studi di Milano della trasmissione che, dopo aver lasciato spazio a Tiki Taka, tornerà in onda dal 30 giugno per altre otto puntate, fino all’11 luglio. “Inizialmente ero stata chiamata per le prime quattro puntate”, spiega Gaëlle, “ma poi mi hanno confermato anche per le altre otto. È una bella soddisfazione, anche perché è la prima volta che mi trovo a fare una trasmissione televisiva”. Un esordio col botto, quindi, perché ritrovarsi in primo piano su Canale 5 non capita tutti i giorni. E potrebbe esserci di più: “In base a cosa farà la Francia ci sarebbe la possibilità di andare a Mai dire Mondiali, sempre con la Gialappa’s Band su Mediaset Extra”. A Balalaika, oltre al trio comico, Gaëlle è potuta stare fianco a fianco con Nicola Savino, Belen Rodriguez e Ilary Blasi. “Durante la prima puntata la Francia era stata presa di mira in quanto squadra più odiata, quindi ho avuto molto spazio anche se non me l’aspettavo: dopo due giorni di prove, ho saputo che sarei stata microfonata – l’unica dei 32 rappresentanti delle nazionali – solo dieci minuti prima della trasmissione, senza sapere cosa avrei dovuto dire. Ero molto tesa, anche perché era la mia prima volta in diretta, ma sono riuscita a sciogliermi. Nella seconda puntata sono stata nuovamente al centro della scena perché ho presentato un talent tra un mimo francese ed un ballerino italiano con Blasi e Savino”.
Gaëlle fa la spola tra Aosta e Milano: alle 17 c’è la parte di trucco e parrucco, poi ci si ritrova alle 20 in studio per guardare la partita serale, e alle 22 inizia la trasmissione: “L’atmosfera è molto frizzante, molto diversa dai set cinematografici a cui sono abituata, ed i conduttori parlano a ruota libera. Non posso dire che seguissi assiduamente il calcio e la nazionale prima, ma ora sto diventando esperta e spero che batteremo l’Argentina sabato. Sono molto legata alla Francia, ho nonni e cugini lì, ma quando giocano Francia contro Italia vado sempre in crisi. Certo, se l’Italia si fosse qualificata questo programma probabilmente non ci sarebbe stato ed io non sarei potuta essere su Mediaset”.
Una grande soddisfazione per una giovane ragazza (“ma non più giovanissima”) che sta sgomitando per farsi largo e cercare di emergere in un mondo chiuso come quello del cinema e della televisione italiani. Un mondo che Gaëlle stessa definisce difficilissimo, spesso corrotto, ma che qualche spazio te lo concede e allora, lì, non puoi far altro che giocarti al meglio tutte le tue carte. La valdostana lo sa, e continua ad aggiungere tasselli selezionati al suo curriculum: Balalaika è forse uno dei grandi colpi, e chissà che non possa essere il preludio a qualcosa di importante e, fino a poche settimane fa, inaspettato. Nella valigia di Gaëlle, però, c’è già un percorso che dura da più di sette anni, da quando ad Aosta iniziò a studiare recitazione con “Nuova Babette Teatro” di Donatella Cinà. Dopo due anni il trasferimento a Torino, dove si è diplomata alla “Scuola di Teatro Sergio Tofano” e ha frequentato l’Università, ottenendo la laurea in ortottica. Da novembre si è trasferita a Roma, dove sta frequentando la scuola di cinema “Studio Cinema”. Grazie a questo percorso formativo è riuscita a ritagliarsi sempre più spazi, da Fuoriclasse e La Bella e la Bestia (dove interpretava un membro della servitù della Bestia) sulla Rai, a Rocco Schiavone, sempre sulla Rai, e Il tratto di Alessandro Stevanon, fino ad un ruolo da protagonista in una serie intitolata Black Death: “La serie sarebbe dovuta andare in onda a giugno dell’anno scorso”, racconta Gaëlle, “ma per problemi tra le due produzioni è ancora tutto in stand-by. Speriamo possa presto vedere la luce, perché lì sono la protagonista”. Un ruolo da protagonista ce l’ha anche in Il volo di Anouk, serie tuttora in lavorazione diretta da Michele Peyretti per Rai Valle d’Aosta e che diventerà un film che verrà portato in diversi festival.
“Scelgo sempre accuratamente i lavori, perché voglio avere materiale di qualità nello showreel per potermi proporre: adesso il mio obiettivo è quello di trovare un’agenzia a Roma. Nel frattempo, mi piacerebbe lanciarmi anche sul mercato francese e lavorare nel doppiaggio. Sono consapevole che è un mondo altalenante, quindi è sempre bene tenersi un piano di riserva”, conclude Gaëlle. Intanto, però, la speranza ravvicinata è che la sua Francia e Mediaset possano regalarle un posto da titolare sugli schermi di Mai dire Mondiali.