L’Arco di Augusto pronto a rifarsi il look: con l’estate il ponteggio per il restauro

La Giunta regionale ha approvato il progetto relativo al montaggio di un ponteggio per almeno 14 mesi a servizio delle attività di conservazione e restauro dell’Arco di Augusto.
VALLE D'AOSTA Aosta Arco d'Augusto (FOTO REGIONE AUTONOMA VALLE D'AOSTA)
Cultura

Ultimi mesi per poter ammirare l’Arco d’Augusto. Con l’inizio dell’estate, infatti, uno dei simboli dell’Aosta romana sarà “impacchettato”.
La Giunta regionale ha ieri approvato il progetto relativo al montaggio di un ponteggio a servizio delle attività di conservazione e restauro dell’Arco di Augusto in Aosta, bene di proprietà regionale.

I tecnici della Soprintendenza ai beni culturali da tempo hanno, infatti, rilevato alcuni “problemi di conservazione, legati alla fragilità di alcuni elementi materici del monumento, che è sottoposto annualmente a cicli atmosferici di gelo, disgelo, acqua e sole che gradualmente hanno alterato le caratteristiche fisiche degli elementi materici di cui è costituito oltre a ulteriori agenti atmosferici naturali, quali il vento, che causano un’azione fisica di degrado e usura del materiale lapideo di cui esso è costituito, esponendolo e rendendolo vulnerabile agli attacchi dell’inquinamento”.

Da qui la necessità di mettere in campo un “intervento complessivo e strutturato” di restauro dell’Arco di Augusto per garantirne la conservazione.
Il primo step sarà l’allestimento del ponteggio “appositamente pensato” per permettere le ultime indagini e rilievi e poi il restauro dell’Arco di Augusto.

Il servizio di montaggio e noleggio del ponteggio – la gara sarà pubblicata nelle prossime settimane –  sarà per un periodo di 14 mesi con possibilità di rinnovo per ulteriori 10 mesi, per un costo stimato di 423.739 euro.

Sempre ieri la Giunta regionale ha concesso dei contributi per il restauro dei beni culturali di interesse religioso appartenenti a istituzioni ed enti ecclesiastici. Nello specifico gli interventi riguardano: la Cappella di San Bernardo, nel villaggio di Sémon in Comune di Saint-Denis (15mila euro); la Chiesa parrocchiale di Sant’Agostino a Ollomont (190.122); la Casa parrocchiale di Champorcher (271.223); la Chiesa parrocchiale di San Leonardo a Saint-Rhémy-en-Bosses (49.928); la Cappella di San Bernardo a Terrabouche in Comune di Cogne (33.770); due dipinti conservati presso la Chiesa parrocchiale di Saint-Oyen (7.419 e 2.105); la cassa reliquiario di san Giocondo nella Cattedrale di Aosta (21.774); un dipinto della Chiesa parrocchiale di Nus (14.823); la decorazione murale e gli stucchi della Cappella di S. Giuseppe a Gressoney-Saint-Jean (143.218,); gli intonaci, la decorazione pittorica, le iscrizioni e 14 stampe della Via Crucis delle edicole della Chiesa parrocchiale di Gressoney-Saint-Jean (109.890); le superfici intonacate, gli stucchi, i dipinti e il materiale lapideo dell’atrio del Palazzo vescovile ad Aosta (182.815).

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