Le “Donne in guerra” di Ugo Lucio Borga

Dopo l’inaugurazione ufficiale della serata di ieri, mercoledì 23 novembre, l’esposizione sarà visitabile a decorrere da oggi, giovedì 24 novembre, e sine die presso la sede aostana della Cgil.
La mostra di Ugo Lucio Borga
Cultura

36 immagini per dipingere il ruolo della donna all’interno di 12 paesi territorio di guerra e raccontare le storie di resilienza e resistenza che la vedono quali protagoniste: attraverso l’obiettivo di Ugo Lucio Borga prende vita la mostra “Donne in guerra”. Pensata in occasione della “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne” e organizzata e promossa dalla Cgil Valle d’Aosta, l’esposizione è stata inaugurata ufficialmente nella serata di ieri, mercoledì 23 novembre, presso la sede aostana del sindacato.

Da sinistra Ugo Lucio Borga, Vilma Gaillard e Simona D'Agostino
Da sinistra Ugo Lucio Borga, Vilma Gaillard e Simona D’Agostino

La mostra di Ugo Lucio Borga

La mostra

Raccolta fotografica eloquente e suggestiva realizzata direttamente nei luoghi delle battaglie, “Donne in guerra” sarà visitabile da oggi, giovedì 24 novembre, e sine die nei giorni nei soli orari di apertura della sede della Cgil, in mattinata dalle 8,30 alle 12,30 e nel pomeriggio dalle 14,30 alle 18,00.

“L’esposizione si basa essenzialmente su di un connubio tra la temporalità di un allestimento che resti oltre la sola data di celebrazioni del 25 novembre e la temporaneità di scatti che contestualizzino la situazione femminile laddove la guerra colpisce e peggiora la loro già precaria condizione sociale – ha commentato Vilma Gaillard, segretaria generale regionale della Cgil -. A ciò va a sommarsi l’idea del luogo, un salone mai pensato o utilizzato quale sala espositiva ma all’interno del quale stazionano e transitano mediamente dalle 200 alle 300 persone al giorno che, nell’attesa di poter fruire dei servizi da noi offerti, possono concedersi di visionare le fotografie nonché di percepire il vitale messaggio che esse veicolano”.

La mostra di Ugo Lucio Borga

La mostra di Ugo Lucio Borga

La mostra di Ugo Lucio Borga

Cgil e donne

La Cgil si dice da sempre impegnata nel contrasto alla violenza sulle donne e nella promozione della parità di genere, quest’ultima tradita dal ruolo importante giocato dalle donne all’interno del sindacato: tale forma di attenzione sociale si traduce pienamente nella mostra “Donne in guerra”, la cui idea nasce in origine a seguito dello scoppio del conflitto ucraino e in concomitanza con l’8 marzo scorso ma viene successivamente rinviata e perfezionata sino a entrare a fare parte dell’ampio ventaglio di proposte che attiene alla “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne”.

“Sono numerosi i paesi nei quali le donne vengono considerate mere entità riproduttrici e soggetti deboli su cui sfogare rabbia e frustrazione, eppure, nonostante sia ancora evidente un certo gap di presenze maschili e femminili, esse divengono elementi irrinunciabili a tutti i livelli decisionali all’interno di missioni di pace e diplomazia – ha osservato Simona D’Agostino, ricercatrice storica, insegnante e responsabile delle pari opportunità per la Cgil -. Se durante certi conflitti la donna viene guardata quale bersaglio prediletto da colpire per escluderla dal gruppo sociale e colpire così l’intera comunità, rilevante risulta anche quel paradigma di pensiero speculare che vede il cosiddetto “sesso debile” farsi ponte per la pace e costruttore attivo delle società al termine delle battaglie, lottando durante gli scioperi, combattendo durante i bombardamenti, imbracciando fucili e aiutando i prigionieri anche a costo della propria reputazione o della propria stessa vita”.

La mostra di Ugo Lucio Borga

La mostra di Ugo Lucio Borga

Le fotografie

Gli scatti di Borga vogliono portare il visitatore a riflettere su come la condizione femminile durante la guerra vari a seconda del paese o del continente interessato dal conflitto: percorrendo i confini del mondo nella volontà di conoscere meglio l’Europa che egli abita ma anche i suoi stessi privilegi, il fotogiornalista auspica di riuscire a sensibilizzare il proprio pubblico circa gli effetti di ciò che i comportamenti spesse volte azzardati degli esseri umani provocano sui loro simili.

“Durante i miei viaggi mi è sempre capitato di incontrare persone che, pur avendo vissuto in un clima di rigido regime per tutta la vita e avendo così finito con l’avere idee soltanto vaghe su giornalismo e fotografia, sceglievano spontaneamente e cortesemente di aiutarmi all’improvviso, per caso e ovunque mi trovassi – ha raccontato il reporter -. Tale confronto con i protagonisti stessi dei conflitti avveniva senza intermediari o sostegno psicologici ma soltanto, da parte mia, cercando di adottare un grande controllo dei miei istinti e delle mie emozioni cercando di non commettere errori potenzialmente dannosi per il mio lavoro”.

La mostra di Ugo Lucio Borga

La mostra di Ugo Lucio Borga

Oltre alle sole donne, le fotografie di Borga mostrano anche volti e gesti maschili, reinterpretati quali poli portatori metaforici di forme di violenza fisica e mentale alle loro vittime.

“Vi sono paesi in cui le giovani partecipano al conflitto compiendo rinunce importanti quale quella alla costruzione di una propria famiglia o luoghi quali l’Iraq nei quali esse vestono non soltanto i panni di trasmettitrici di fondamentali valori societari bensì anche quelli di kamikaze attuatrici di attacchi armati ferocissimi – ha rammentato ancora il giornalista -. Se in Siria esse sono spesse volte incarcerate all’interno di campi di concentramento poiché madri e mogli di soldati e in Afghanistan esse si trovano a soffrire la fame per la cronica mancanza di cibo, non sono certo da dimenticare le donne ucraine, capaci di sopravvivere nascoste all’interno dei propri scantinati poiché reduci da un percorso educativo che, dando loro gli strumenti culturali per reagire, le ha preparate ad affrontare anche le situazioni più estreme”.

La mostra di Ugo Lucio Borga

La mostra di Ugo Lucio Borga

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