Le “Mine Vaganti” di Ferzan Ozpetek esplodono in uno Splendor quasi sold out

La compagnia guidata da Pannofino e Forte trascina lo spettatore in una delicata commedia sui sentimenti, la malinconia e il desiderio di una vita alla luce del sole. Lo spettacolo, andato in scena ieri per la Saison culturelle, è in cartellone anche questa sera, mercoledì 16 novembre.
Mine Vaganti
Cultura

“Per le strade i ragazzi e le ragazze danzano assieme, guardali! Gli amori iniziano, finiscono, rinascono, nelle nostre vite comincia una nuova stagione”, canta così Sezen Aksu nella sua Kutlama, una delle due canzoni colonna sonora del riadattamento teatrale di “Mine Vaganti” a opera di Ferzan Ozpetek. Il regista turco firma la sua prima regia teatrale mettendo in scena l’adattamento di una delle sue pellicole più conosciute e apprezzate, un lavoro che parla di sentimenti, paure, stagioni della vita e cambiamenti della stessa.

Adattamento teatrale che ad Aosta si ferma per due serate – la seconda, sempre all’interno del cartellone della Saison culturelle, andrà in scena questa sera, mercoledì 16 novembre -, per raccontare la storia di Tommaso, ragazzo che dalla provincia di Napoli si è trasferito a Roma fingendosi, per la famiglia, eterosessuale e studente modello di economia, ma che tornato a casa per raccontare finalmente la verità sulla sua vita al clan familiare, verrà spiazzato dalla rivelazione di suo fratello Antonio ai genitori, notizia che capovolgerà completamente i suoi piani e le sue previsioni.

Mine Vaganti
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I temi affrontati da Ozpetek non differiscono da quelli della pellicola, ma l’immediatezza del teatro rende tutto più ironico, portando lo spettatore a riflettere su situazioni sociali e dinamiche familiari, che sono purtroppo ancora presenti e vive nella contemporaneità, ma riuscendo anche a riderne, forse esorcizzando un problema che affonda le sue radici nell’ignoranza culturale di un paese. Dimenticando il Salento, zona in cui un coming out non desta più scandalo, la vicenda viene ambientata in un’altra zona e in un altro contesto, restituendo problematicità e forza al gesto, sempre tenendo a mente la regola d’oro di Ozpetek per cui “al cinema non ci si dovrebbe mai annoiare“.

Francesco Pannofino e Iaia Forte trascinano a suon di “napoletanità” lo spettatore in un susseguirsi di non detti, insinuazioni e situazioni imbarazzanti con una consumata bravura teatrale e scenica, così come il resto della compagnia, su tutti Simona Marchini a cui Ozpetek affida la chiusura della pièce in maniera elegante e raffinata.

I biglietti per lo spettacolo di questa sera sono disponibili al Teatro Splendor, chiamando lo 0165 235410.

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Una risposta

  1. vale la pena solo aggiungere che questa pièce sta calcando i palcoscenici di tutta Italia da tre anni…

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