Le rime dei “Racconti diversi in versi” fanno il giro della Valle d’Aosta

Lo spettacolo itinerante, basato su canzoni, poesie e monologhi, serve a finanziare la nascente sezione valdostana dell’associazione dei malati di Parkinson. Tra i temi cari agli autori, spiccano le tradizioni regionali e contadine e l’amicizia.
Lo Spettacolo Racconti diversi in versi
Cultura

Le volandòn, in patois, significa “il vagabondo”. Un nome quanto mai appropriato per una gruppo teatrale itinerante, come quello che in questi mesi sta girando la Valle d’Aosta per proporre il proprio spettacolo. L’opera, dal titolo “Racconti diversi in versi”, è stata rappresentata già in moltissimi comuni. Impossibile sapere quante tappe farà, anche perché, fedele alla propria vocazione girovaga, Le Volandòn si ferma ovunque se ne faccia richiesta.

Sabato scorso, ad esempio, era ad Introd, nella splendida cornice del castello, e la domenica a Torgnon. Lo spettacolo consiste in una serie di monologhi, poesie, dialoghi e canzoni, che toccano un vasto assortimento di temi. Naturalmente, come lascia presagire il titolo, la rima è d’obbligo. Il clima che si respira è familiare, addirittura amicale, il rapporto con il pubblico è semplice e immediato, sicuramente facilitato da un forte uso del dialetto.

L’idea iniziale è di Elio Bertolin, di Arnad, autore di un libro che racconta il proprio rapporto con la morbo di Parkinson. A partire dalla propria sofferta esperienza Bertolin ha scritto una serie di testi, assieme all’amico Sebastiano Angelini, integrandoli con varie riflessioni sull’amicizia, il tempo che passa, le tradizioni e i confronto tra la Valle d’Aosta contadina di qualche decennio fa e quella di oggi. Anche il difficile tema della malattia è ben presente, e viene sempre trattato con una forte dose di autoironia e piacevole sincerità. Sul palco, oltre ai due autori dello spettacolo, salgono ogni volta anche un discreto numero di musicisti, che assicurano la propria presenza a diverse serate.

Tra questi, Adiana e Giacomo Cipriano Moliner, membri fissi della compagnia, ma anche Mile Danna e il suo complesso, Maura Susanna, Federico Longhi e Louis de Jyaryot. Con la “scusa” di rievocare i bei tempi antichi e suonare musica tra amici, intanto, la compagnia persegue un obiettivo speciale: la costituzione di una sezione valdostana dell’associazione italiana Parkinson. Nella nostra regione, infatti, sono almeno 150 le persone direttamente colpite da questo male, la cui origine è ancora ignota.

Ad ogni spettacolo si può acquistare il libro di Elio Bertolin, “Lo tsandemèn”, il cambiamento, sapendo che il ricavato della vendita finanzierà l’associazione. “Abbiamo già ricevuto il via libera da Milano, e ora stiamo cercando una sede” conferma Elio Bertolin.

 

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