L’Été en fête trasforma il Castello di Aymavilles in uno spazio “cool” e condiviso

La dimora, di proprietà regionale, è diventata l'epicentro di un nuovo modo, fresco e innovativo, di divulgare e fare cultura. Sabato 13 agosto quasi 850 persone hanno pacificamente invaso il nuovo "gioiellino" del parco castelli regionale per le visite, il pranzo, un suggestivo aperitivo al tramonto o il pic nic serale.
Été en fête al castello di Aymavilles
Cultura

Chissà se la famiglia Bombrini, ultima proprietaria del maniero, avrebbe mai immaginato che il suo castello potesse diventare uno dei più cool d’Italia. L’edificio, di recente riaperto al pubblico, si è presentato sabato 13 agosto in una veste inaspettatamente moderna, con dj set, pic nic serale e visite guidate impreziosite da piccole preview di stanze non ancora aperte al pubblico.

L’Été en fête ha richiamato ad Aymavilles tantissimi visitatori e curiosi: quasi 850 persone hanno pacificamente invaso la dimora, nuovo gioiellino del parco castelli regionale per le visite, il pranzo, un suggestivo aperitivo al tramonto o il pic nic serale, vera chicca della giornata, che ha fatto sognare i presenti proiettandoli in un’epoca in cui il parco della residenza doveva essere davvero così: aperto e libero di essere vissuto appieno.

Tra archivi fotografici, sessioni di pittura e pic nic nel giardino, già durante l’epoca bombriniana, il destino del castello immerso nelle meravigliose vigne di Aymavilles era segnato e, sulle tracce di ciò che è stato, l’ultimo gioiello regionale ha lanciato una sfida (vincendola!): rendere la cultura più pop che mai. La formula è semplice nella sua ideazione, ma geniale nella sua attuazione, perché nessun castello valdostano (se non il Gamba, ma in un’altra veste), per ora aveva osato tanto, ovvero aprirsi interamente, lasciarsi vivere completamente dai suoi visitatori e diventare, per una giornata almeno, un luogo condiviso e comunitario dal mattino alla sera con attività per tutti, dai laboratori didattici per bambini alla musica live nel giardino e la possibilità di pranzare nel bellissimo parco. Il tutto in linea con lo spirito e l’identità della residenza di fine ‘800, come se fossero stati i Bombrini a dare una festa con fiori e musica, senza quindi snaturare l’essenza culturale che è propria dell’edificio.

Le visite guidate al castello, iniziate la mattina, sono proseguite con un record di affluenza fino a sera, quando i turni sono stati riservati ai fortunati partecipanti del pic nic nel parco con tanto di dj set, momento che ha davvero sancito l’entrata del Castello di Aymavilles tra le dimore in grado di rivoluzionare il modo di pensare a un bene regionale: non basta aprire i castelli, bisogna renderli appetibili e belli da vivere (non solo da visitare).

Qui i prossimi appuntamenti di Culturété.

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