Avere un amico è fondamentale, soprattutto se è un vero amico, uno di quelli che ti dice “Che cosa stai facendo? Non lo fare!”, parola di Luca Bizzarri. Il comico genovese ha chiuso ad Aosta il suo tour dei teatri con il suo spettacolo, ispirato dall’omonimo podcast, “Non hanno un amico” e chiude in bellezza, concedendo al pubblico (uno Splendor nuovamente sold out durante questa edizione della Saison), un one man show dal ritmo serrato, scorretto il giusto e che saltella tra l’attualità, i ricordi adolescenziali e una sana e veritiera contrapposizione generazionale.
Luca Bizzarri, molto seguito dagli ascoltatori di podcast e anche su La7 a Di Martedì lo ha annunciato a inizio spettacolo che “avere un amico che ti dica ma che cazzo stai facendo è importante, è fondamentale, perché solo una persona così ti ferma quando stai per fare una cazzata”, e da questo presupposto parte un racconto su come i peggiori drammi (sempre in chiave comica) siano nati da un amico mancante.
Spazio ai giovani adolescenti, alle mode social, a come le avventure giovanili non fossero meno pericolose una volta, ma fossero semplicemente meno a favore di camera; quasi due ore di spettacolo in cui la realtà presentata in chiave comica diventa a volte grottesca e altre volte fonte di ispirazione per uno spunto profondo e sincero, che finisce però sempre con una sonora risata, perché “è importante poter scherzare su tutto, perché quando si scherza su tutto vuol dire che i diritti sono rispettati e non c’è bisogno di prendersela per una battuta. Una battuta fa sempre bene”.