A Saint-Pierre sono spuntate qua e là ventitré marmotte colorate. Concepite dal collettivo artistico Cracking Art appositamente per il Museo di Scienze Naturali, che si trova all’interno del Castello di Saint-Pierre, le marmotte sono realizzate in plastica rigenerata come gli animali esposti al Forte di Bard e alla Cogne Acciai Speciali.
“Rappresentare la marmotta era uno dei nostri sogni nel cassetto e il sogno è probabilmente un elemento assai presente durante i suoi lunghi periodi di sonno” affermano gli artisti del collettivo. Ma perché proprio una marmotta? Per promuovere e comunicare la marmotta del Lyskamm, esposta nel Museo di Scienze Naturali. Restituita dall’omonimo ghiacciaio nell’estate 2022, si tratta del più antico reperto mummificato d’Italia e risale al periodo Neolitico.

“L’esposizione delle colorate marmotte della Cracking Art segna una nuova fase del progetto di comunicazione dedicato alla marmotta del Lyskamm. Rappresenta una sorta di invasione pacifica delle marmotte che si risvegliano dal letargo e che, con la loro presenza, connotano il territorio dove i visitatori possono scoprire la Marmotta del Lyskamm” – spiega Santa Tuttino, Dirigente della Struttura Biodiversità, Sostenibilità e Aree naturali protette dell’Assessorato delle Opere pubbliche, Territorio e Ambiente.
Oltre a promuovere il museo e la ricerca scientifica, l’opera intende sensibilizzare il pubblico sulla sostenibilità ambientale e sulla tutela della biodiversità. “Le nostre installazioni vogliono stimolare il pubblico a osservare la natura con occhi nuovi, sottolineando l’importanza della biodiversità e della sostenibilità. La marmotta è un animale simbolico, capace di evocare il legame tra l’uomo e l’ambiente montano, e siamo felici che la nostra arte possa contribuire a questa narrazione”, dichiara Paolo Bettinardi, Amministratore delegato di Cracking Art.
Anche l’Assessore alle opere pubbliche, territorio e ambiente Davide Sapinet evidenzia il valore del progetto: “L’inserimento delle marmotte della Cracking Art, realizzate in plastica rigenerata, si inserisce perfettamente nel piano di comunicazione e di valorizzazione della Marmotta del Lyskamm. Riteniamo inoltre che il progetto abbia anche un elemento valoriale per noi importante e che si ritrova nell’attenzione verso le produzioni ecosostenibili.”
Le ventitré marmotte colorate, dislocate tra il castello di Saint-Pierre e il borgo del paese, resteranno visibili fino alla fine di marzo.
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Che meraviglia
Verrò a vederle