Non poteva che essere Mauro Corona a raccontare al pubblico di Babel “la libertà di essere sé stessi”. Spesso capita di amare uno scrittore, un personaggio o una persona qualsiasi perché incarna quello che noi avremmo voluto fare o essere, e che per vari motivi non abbiamo fatto o non siamo stati. Amiamo questi personaggi perché deleghiamo loro una vita che abbiamo scansato, oppure perché deleghiamo loro un modo di essere, senza compromessi. In Mauro Corona, il grande saggio della Montagna, ritroviamo tutto questo, l’uomo che è quello che è, in un rapporto con la natura e con la montagna, che ci affascina, ci emoziona, perché tanto semplice e trasparente, quanto profondo.
Corona piace perché dal legno che lavora sapientemente continua a narrare le proprie storie, in cui appare, come luce all’alba, il ritratto dell’umanità. Mauro Corona è nato e vive a Erto (PN) nella valle del Vajont. “È uno degli scultori lignei più apprezzati in Europa – si legge nella nota di presentazione dell’appuntamento – ma è anche un abile arrampicatore e alpinista, motivo per il quale ha sviluppato il gusto per la ricerca e la sperimentazione che caratterizzano la sua attività creativa. Sceglie personalmente il legno da scolpire andando nel bosco con l’accetta, ha qualità rare nel rap-portarsi con la natura, con i monti, con gli alberi che incontra nel bosco, nei quali intravede forme vitali che con la sua arte riesce a materializzare. Questo suo rapporto d’amore con la natura ci regala opere d’arte e racconti che insegnano a vivere”.
Capelli scuri e lunghi, come radici, barba e baffi, occhi profondi, Mauro Corona sarà alle ore 18 nella casa di Babel per raccontare al pubblico il suo libro “Ballata della donna ertana”(Mondadori). “Corona ci ha abituati ad un’esperienza in cui sembra possibile ritrovare quello che il mondo sembra vietare: la solitudine come interiorità; l’ascolto della natura; la scoperta che ogni essere vive il proprio corpo quanto maggiore è lo sguardo dell’anima”. Nei libri di Corona scorre la grande libertà a cui ogni uomo sembra destinato. Nella “Ballata della donna ertana”, lo scrittore parla della sopraffazione che è del maschio sulla donna per farci capire che il male del mondo nasce solo dalla paura, dal terrore d’amare. “La libertà inizia solo quando la paura passa e ricomincia in noi la fedeltà alla vita”.
Tra gli altri appuntamenti della giornata alle ore 11, come sempre nella tensostruttura in piazza Chanoux, l’appuntamento vedrà protagonista il giornalista e scrittore iracheno, Younis Tawfik che, dopo gli ultimi successi letterari, racconterà il suo libro “La sposa ripudiata” (Bompiani). Dalle ore 14 alle 16 protagonisti saranno gli e-book con una dimostrazione aperta al pubblico durante la quale saranno messi a disposizione degli e-book reader in modo che i visitatori possano toccare con mano questi strumenti, confrontarli e verificare la fruibilità dei libri utilizzando dei dispositivi diversi dal libro tradizionale.
Alle ore 16 Sarà invece Manuela Di Centa, protagonista dello sci internazionale, a raccontare il suo libro “Libera di vincere” (Piemme), dove verranno ripercorsi i luoghi amati della Carnia, ma anche la solitudine e le amarezze di uno sportivo. In questo romando autobiografico Di Centa racconta anche la famiglia, gli amici, l’amore, i colleghi dello sport. Per la scrittrice “vincere” significa molto di più che superare se stessa e meritare un premio. “Vincere” vuol dire, piuttosto, essere se stessi, restare quello che si è – giovani, appassionati di monti e solitudini, innamorati del vento e della neve.