Era la musica dei nostri nonni, ma negli anni ha saputo conquistarsi un forte seguito anche tra i giovani e i giovanissimi. La musica popolare del nord Europa e delle valli alpine, le danze occitane, le cornamuse, le ghironde, le ballate folk, sono al centro di un fermento creativo e culturale in rapida diffusione.
Ai piedi del Cervino da tre anni viene organizzata una rassegna musicale specialmente dedicata a questo genere. I comuni del comprensorio ospitano concerti che stanno raccogliendo un consenso crescente. Anche il palato vuole la sua parte, e la rassegna strizza l’occhio volutamente anche alla tradizione gastronomica locale: alla fine di ogni concerto è prevista una degustazione con prodotti tipici.
Ieri sera è toccato a Saint Denis, e per la precisione al castello di Cly. Le mura diroccate del maniero medioevale hanno ospitato il quintetto Edaq, composto da Mathieu Aymonod, l’unico valdostano del gruppo, suonatore di organetto, Gabriele Ferrero, violinista, Flavio Giacchero, ai fiati, Stefano Protto, al contrabbasso, ed Enrico Negro, alla chitarra.
La presenza in molti brani strumentali del clarinetto basso, ma soprattutto del contrabbasso, ha conferito particolari contaminazioni jazz a un complesso che ha fatto del recupero di brani tradizionali e della loro rilettura in chiave più moderna la loro bandiera. La malinconia delle ballate ha spesso ceduto il passo al ritmo di brani adatti anche ad essere danzati. Il repertorio ha attinto liberamente dalla tradizione popolare alpina, ma i musicisti hanno proposto anche composizioni proprie.