Sono oltre 400 i compositori che nella loro carriera si sono cimentati con lo “Stabat Mater”, musicando il testo liturgico attribuito a Jacopone da Todi, una meditazione sulle sofferenze di Maria al cospetto del figlio crocefisso. Tra questi, Scarlatti, Vivaldi, Rossini, Haydn, Donizetti e Salieri, ma soprattutto Giovanni Battista Pergolesi, autore della sua versione forse più nota ed apprezzata.
Proprio lo “Stabat Mater” di Pergolesi, accompagnato dalle meno note ma altrettanto sentite “Lamentazioni per la settimana santa” di Francesco Antonio Vallotti (Lezione I per il mercoledì santo e Lezione I per il giovedì santo), sono stati eseguiti ieri sera in Cattedrale, per l’ormai classico appuntamento musicale-iturgico che precede la celebrazione di Ognissanti.
Ideatore della serata, promossa dal Consiglio regionale, il baritono valdostano Federico Longhi.
La particolarità del concerto di ieri risiede nel fatto che ad accompagnare il soprano Rosita Frisani e il contralto Marco Lazzara c’era l’Ensemble cameristico “Festa Rustica”, diretto da Giorgio Matteoli, specializzato nel repertorio dell’epoca. I musicisti hanno utilizzato strumenti musicali, adattati all’accordatura barocca, molto distante da quella attuale. “Al giorno d’oggi – ha spiegato Federico Longhi – anche nel dominio della musica classica si è passati dai 415 Hz del settecento a 440, perfino 445 Hz, alterando l’armonia e l’intensità della musica antica e costringendo strumenti e voci a seguire una moda. Per questo è ancora di più apprezzabile un lavoro filologicamente rigoroso come quello portato avanti da questo Ensemble.