Si è chiusa con danze fino a tarda notte la prima serata di Etétrad, il festival delle musiche del mondo che in questi giorni si ritrovano nell’area Tzantì de Bouva di Fénis. “L’ouverture” a cura di La Mesquia e del brasiliano Renato Borghetti ha dato il via ad una serata dai ritmi allegri, tra virtuosismi e momenti di grande musica apprezzata da un folto pubblico che ha poi messo da parte le sedie per dare avvio alle danze sotto la direzione musicale di Andrea Capezzuoli e compagnia.
La seconda serata promette di essere altrettanto entusiasmante con nuovi gruppi a rappresentare la varietà delle culture musicali europee. A partire dalle ore 21 saliranno sul palco di Etétrad gli spagnoli El Pont d’Arcalis dalla Catalogna che portano il frutto di un lavoro di ricerca musicale tra le radici più profonde dei Pirenei, alla caccia dei canti che vivono nella memoria dei suoi abitanti. Artur Blasco con il suo organetto, il chitarrista Jordi Fabregas, Isidre Tito Palaez (tarota, flauto traverso e flauti popolari, ocarina, armonica, ximbomba), Quim Soler (batteria, percussioni, voce) e Jordi Macaya (viola, tarota, ocarina, voce) faranno ascoltare al pubblico la rielaborazione di un’antica tradizione ricercata tra villaggi e borghi della Catalogna. I Mascamirì dal Salento regaleranno poi al pubblico la pizziza balcanica in una commistione di sonorità moderne che spaziano dal dub al reggae, dal rock all’hard-core. Il gruppo è composto dai fratelli Giagnotti, Claudio «Cavallo» (voce, tamburi a cornice e fiati) e «Mino» (voce e chitarra), Vito Giannone (mandolino) e Emanuele Ricci (percussioni).
Sarà poi la volta del Bal Folk, atteso dal pubblico, con la trasformazione della tensostruttura in vera e propria sala della danza. Ad animare le spontanee e piacevoli coreografie disegnate dai balli di gruppi e singoli saranno il quintetto belga di polistrumentisti Embrun, con il loro stile dinamico ed energico, e i canavesani Occitango, che mischiano strumenti tradizionali e bandistici ma non solo. A loro anche l’animazione delle ore 18 nell’aperitivo pomeridiano al Mav – Museo dell’artigianato di Tradizione valdostano.