Il concerto di Al di Meola, e del sorprendente chitarrista sardo Peo Alfonsi, in un Teatro Romano non proprio gremito, è stato davvero un susseguirsi di emozioni variopinte. La tecnica brillante, il gusto della ricerca del suono dei due chitarristi, alla lunga superano indenni la prova del temporale, in uno degli ultimi grandi appuntamenti di Aosta Classica 2012.
Per un attimo si è temuto che fosse il temporale a prendere il sopravvento, quando Al di Meola, con ironia ma con una punta di sincera preoccupazione per la forte pioggia, le folate di vento e i rumori sinistri del palco, ha chiesto ad una ragazza dello staff: “E’ sicuro qui? Se sì, vieni a sederti qui, vicino a me. Se è così sicuro, perché non ti siedi e resti assieme a noi sul palco?”.
L’inizio del concerto è all’asciutto. Con la personalità navigata del fuoriclasse, Al di Meola e la sua chitarra classica disegnano atmosfere frizzanti, poi cupe, ragionate e ossessive. Il pubblico apprezza ed esplode alle prodigiose accelerazioni del celebre chitarrista statunitense. Peo Alfonsi, d’altra parte, dimostra la sua grande sensibilità nell’interpretazione dei pezzi del maestro, dando prova tangibile del suo talento, maturato a braccetto con la passione per il jazz e per l’improvvisazione.
Il concerto dura un’ora e mezza circa, temporale incluso, e termina in una lunga standing ovation, che sembra essere ad un tempo tributo alla lunga carriera di Al di Meola, e, contemporaneamente, celebrazione dell’attimo presente, della quiete dopo la tempesta, della gioia di esserci anche in mezzo a tuoni e lampi.
Oggi e domani atti finali di Aosta Classica 2012 con, questa sera il ritorno di Salvatore Accardo, già ospite nel 2008, e domenica con il cantautore Francesco De Gregori, pronto a riscrivere strumentalmente i suoi inossidabili successi. I biglietti per l’appuntamento, dalle 21.15 al Teatro romano di Aosta, possono essere acquistati in diversi rivenditori di Aosta. Maggiori informazioni su www.aostaclassica.it