Strade e cantine prese d’assalto in questa calda Veillà

Il 30 gennaio al calar del tramonto Aosta cambia faccia e si trasforma in quello che è il quadrilatero romano di Torino o ancora nella zona dei navigli di Milano.
Veillà 2013
Cultura

"Allora è questa la movida valdostana?" Anche questo è capitato di sentirsi chiedere ieri sera da increduli turisti. Il 30 gennaio al calar del tramonto Aosta cambia faccia e si trasforma in quello che è il quadrilatero romano di Torino o ancora nella zona dei navigli di Milano. Ieri sera complice un clima quasi primaverile le vie del centro storico sono state prese d’assalto e, a tratti, sarebbe stato necessario reintrodurre il senso unico, dismesso poche ore prima.

In via Vevey dopo la Veillà dei piccoli si sono messi in tanti, in fila ordinata, per gustare le zuppe di porri o di zucca o ancora il vov caldo, torte e vin brulé. Per pochi intimi, nella crotta sottostante Davide Mancini ha traghettato la Veillà nel nuovo giorno.

Effetti speciali in Piazza Chanoux dove sugli edifici che circondano il salotto bene di Aosta sono state proiettate le foto di Pietro Celesia. In piazza Plouves si è ballato e cantato con i gruppi tradizionali e i cori ma un po’ per tutta la città ci sono state occasioni per ascoltare anche solo le note di poche fisarmoniche improvvisate.

A meno di un mese dalle elezioni politiche la grande festa serale della Fiera di Sant’Orso si è poi trasformata quest’anno anche in una vetrina elettorale. Oltre alle cantine dell’Uvp e del Movimento 5 Stelle era possibile incontrare qua e là fra le crotte i candidati che facevano a gara a stringere quanto più mani.

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