Torna visibile la facciata del Teatro Romano: sono terminati i lavori di restauro

Uno dei monumenti più importanti della città di Aosta si spoglia delle impalcature che dagli anni '80 ne hanno nascosto la vista al pubblico. Viérin "Un importante passo che avvicina il patrimonio culturale e storico-artistico della regione ai cittadini".
Vista del Teatro Romano
Cultura
Dopo 24 anni di lavori, la facciata del Teatro Romano di Aosta torna nuovamente visibile. L’occasione per ammirarla sarà la Fiera di Sant’Orso del 30 e 31 gennaio, e per i più giovani, che fino ad oggi ne hanno potuto vedere la facciata solo sui libri, rappresenterà veramente la prima occasione per vedere al suo stato originario uno dei monumenti dell’architettura teatrale romana più significativi dell’Italia settentrionale e certamente la testimonianza di maggiore prestigio delle origini dell’antica Augusta Prætoria. Il monumento sarà visitabile dal pubblico da febbraio.

Dell’originario Teatro romano rimangono oggi visibili la facciata meridionale, l'unica superstite, alta 22 metri, con le sue arcate sovrapposte, la parte inferiore del semicerchio di gradinate che ospitava gli spettatori (cavea), e le fondamenta del muro che faceva da fondale (scaena). Dagli scavi archeologici condotti si suppone che la costruzione del Teatro risalga alla seconda fase dell’urbanizzazione della città romana, qualche decennio più tardi del 25 a. C. L’attuale struttura del teatro, frutto di un successivo ampliamento, non è quella originale della quale resta tuttavia una parte della facciata, anticamente formata da otto ingressi.
“È proprio la facciata – spiega l’assessore regionale alla Cultura Laurent Viérin ad essere stata, per un lasso consistente di tempo, oggetto di un importante intervento di restauro conservativo, attualmente completato, che ha dovuto affrontare notevoli problemi legati alla tipologia dei materiali impiegati e alla loro particolarità di comportamento con l’ambiente circostante”.

Si è trattato di un processo di valorizzazione dei beni culturali che dopo le fasi di tutela e conservazione giunge ora alla fase finale con la “restitution” di questo tesoro d’epoca romana – continua Viérin – Un importante passo che avvicina il patrimonio culturale e storico-artistico della regione ai cittadini e con il quale si andrà a qualificare ulteriormente l’intera area Est della città di Aosta, già contraddistinta dai resti della Porta Praetoria”.

Gli interventi di restauro conservativo sono partiti agli inizi degli anni Ottanta, infatti, la struttura portante della facciata, composta per lo più da una roccia locale proveniente probabilmente dalla zona di Gressan e di origine sedimentaria post glaciale (puddinga), alla quale si aggiunge un travertino locale proveniente dalle zone della Dora a sud di Aosta, cadeva a frammenti, creando una pericolosa situazione per la fruizione del monumento e rendendo impraticabile l’accesso al teatro.
La situazione di degrado conservativo del monumento – spiega ancora l’assessore –  e l’importanza dello stesso per la città di Aosta, hanno motivato il consistente intervento di restauro che si è realizzato principalmente con il ripristino dell’integrità superficiale del paramento murario mediante l’impiego di materiali di origine naturale quali malte a base di calce idraulica naturale. Il restauro del teatro romano di Aosta ha rappresentato un approccio di interdisciplinarietà dove restauratori, chimici, architetti, archeologi e fisici hanno collaborato al fine di garantire la salvaguardia di uno dei monumenti più importanti della città”.

La linea di intervento utilizzata – conclude Viérin – si basa prioritariamente su processi di tutela e conservazione ma che, nel caso del teatro romano di Aosta, consisterà anche in una diversificazione delle funzioni d’uso dello stesso.Non soltanto quindi un restauro conservativo finalizzato alla musealizzazione del teatro bensì una sua destinazione per spettacoli ed eventi pubblici, in modo da restituirlo pienamente alla sua funzione originaria contribuendo altresì a rivitalizzare questo splendido angolo della città”.

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