Un teatro a cielo aperto: l’Aida in scena al Castello Gamba

Nella notte di San Lorenzo, tra gli alberi secolari del parco del Castello Gamba, hanno risuonato le voci liriche di Aida, Radames e Amneris, personaggi della celebre opera di Giuseppe Verdi, accompagnate dalle musiche eseguite dal Corps Philharmonique de Châtillon.
L'Aida di Giuseppe Verdi
Cultura

Buona la prima per la rappresentazione dell’Aida. L’inno di Giuseppe Verdi, composto per l’inaugurazione del Canale di Suez, è andato in scena ieri sera al parco del Castello Gamba di Châtillon. Presenze da record. Posti a sedere presi d’assalto e un ‘parterre naturale’ piuttosto affollato. Un successo che conferma il valore intramontabile dell’opera evidente sin dalle sue prime rappresentazioni, avvenute alla Vigilia del Natale 1871 in Egitto al Teatro del Cairo e l’8 febbraio 1872 in Italia al Teatro alla Scala di Milano.

Trasformatosi in un teatro all’aperto, il parco del Castello Gamba ha ospitato l’opera verdiana in quattro atti, composta su libretto di Antonio Ghislanzoni, in una versione ridotta e arrangiata per voci, fiati e narratore da Marco Somadossi e Michele Fioroni.

A interpretare Aida, la principessa etiope, Radames, il capitano dell’esercito faraonico, e Amneris, la figlia del Faraone, sono stati il soprano Serena Rubini, il tenore Dario Prola e il mezzo-soprano Linda Katarina Helena Giotas.

Calati nei misteri dell’antico Egitto lungo le rive del Nilo, gli spettatori, guidati dalla voce narrante di Luca Liffredo, hanno intrapreso un viaggio iniziato nel Tempio di Menfi e conclusosi nella Cripta sotterranea del Dio Vulcano dove i due amanti si congedano dalla vita per dare inizio al loro amore immortale. Immerso in una vicenda drammatica, nella quale i protagonisti combattono prima ancora che contro il nemico contro i loro sentimenti contrastanti, il pubblico ha riflettuto sui temi sempre attuali evocati dall’opera: l’amore per la Patria, le disparità sociali e la lotta fra popoli.

Nella notte di San Lorenzo, tra gli imponenti alberi secolari del parco, hanno risuonato le voci liriche e le musiche eseguite dal Corps Philharmonique de Châtillon, diretto per l’occasione da Stéphanie Praduroux.

Hanno arricchito la scena le ballerine di danza classica dell’École de Danse Val de Ballet e tre ballerine russe del Young Ballet di Mosca che hanno danzato, integrandosi in maniera armoniosa con musiche e voci, le coreografie di Ekaterina Dalskaya.

L’organizzazione della serata ha visto la collaborazione dell’Associazione Sviluppo commercio e turismo Châtillon e del Corps Philharmonique, con il sostegno del Consiglio regionale della Valle d’Aosta, dell’Assessorato regionale ai beni culturali e del Comune di Châtillon.

0 risposte

  1. Grande interpretazione!,

    Considerata la grande partecipazione, è mancato un pò di audio a coloro che erano seduti sul prato, le ballerine erano praticamente invisibili, grazie comunquie per la serata.

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