In titsch, il dialetto di origine germanica parlato a Gressoney-Saint-Jean e Gressoney-La-Trinité, si chiama “D’rotanketò”. È il tradizionale abito rosso femminile, testimone di una storia antica e di un prezioso sapere artigianale, a cui sono ispirati l’installazione artistica e il documentario che dal 16 luglio al 31 agosto accoglieranno i visitatori del Forte di Bard.
L’iniziativa fa parte del progetto “ControTorrente”, che ha debuttato la scorsa estate con una serie di appuntamenti itineranti tra la Valle del Lys e la Bassa Valle, unendo l’arte e l’architettura con la musica, la cultura e la natura. Grazie alla collaborazione con il Forte di Bard e il Walser Kulturzentrum di Gressoney-Saint-Jean, l’edizione di quest’anno propone un evento unico nella fortezza dedicato, appunto, al costume di Gressoney, che di recente si è dotato di un marchio e di un disciplinare.
La storia di questo prezioso abito, tramandato di generazione in generazione, potrà essere approfondita grazie al documentario “D’rotanketò — Il costume di Gressoney” , realizzato da Carlotta Beck Peccoz e Timothy Wood, e all’installazione artistica “Cartamodello rosso” di Marta Griso e Valeria Codara. Le opere saranno esposte nella “cucina militare”, lungo il percorso museale, assieme ad un filmato degli anni ’30 sulla vita e sulla cultura dell’epoca e a un costume femminile della prima metà del XX secolo. L’inaugurazione è prevista per domani, martedì 15 luglio, alle 17.30. La mostra sarà aperta fino al 31 agosto. L’ingresso è compreso nel biglietto del Museo delle Alpi.