“Wild Piano”, un pianoforte a coda sul Plateau Rosà

Lo spettacolo del Maestro Filippo Binaghi andrà in scena domenica prossima con lo scopo di promuovere un approccio nuovo alla concezione di musica, creata per quell’atmosfera in quell’istante e speranzosa di inserirsi armoniosamente con l’ambiente.
Cultura

Sfidare la natura portando la musica dove non è mai stata. E’ questo l’obiettivo del progetto “Wild Piano” ideato dal maestro Filippo Binaghi, che domenica 21 agosto prossimo si esibirà a 3900 metri di altitudine sul ghiacciaio del Plateau Rosà.

Un elicottero si alzerà in volo per raggiungere la gobba del Rollin a 3900 metri di altitudine, proprio di fronte al Monte Cervino: uno scenario suggestivo che ispirerà senz’altro l’improvvisazione del Maestro. Lo stretto contatto con la natura e il completo isolamento dalla civiltà si traducono in una nuova concezione di musica, nata e creata per quell’atmosfera in quell’istante, e speranzosa di inserirsi armoniosamente con l’ambiente circostante, esaltandolo.

Alle 12 e’ previsto l’inizio del concerto, organizzato con la collaborazione della Cervino Spa e del comune di Valtournenche: sono previsti brani di Mozart, Beethoven, Bach, Satie, Chopin, Rachmaninov.

Per Binaghi il processo creativo che porta all’improvvisazione pianistica è simile alla descrizione verbale di un pensiero, un’immagine, una sensazione; cambia il linguaggio, che si fonde con il pianoforte, e attraverso le dite mostra, comunica, incanta e stupisce.

“Wild Piano – Pianoforte selvaggio è un progetto musicale che vuole stravolgere la canonica ubicazione di un concerto pianistico – spiega il Maestro – sfidando la natura e allo stesso tempo inserendosi in essa. Sfidarla poiché trasportare un pianoforte di 2 metri pesante 350 kg richiede ausili meccanici particolari, mentre inserirsi poiché le performance vogliono essere in comunione con ciò che circonda la scena: una scena semplice, un pianoforte illuminato da antiche lampade in terracotta e niente più”.

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