“L’impianto di Weissmatten è determinante per la località. La nostra posizione è netta: si deve procedere con la revisione venticinquennale della seggiovia”. Sono parole di Luigi Chiavenuto, sindaco di Gressoney-Saint-Jean. Nel paese sono tornati vivi i timori per la possibile chiusura della stazione sciistica, di cui si è parlato nell’ultima riunione del Cda di Monterosa Ski.
“Sono cose riservate” dice l’Amministratore delegato Giorgio Munari “Il Cda ha una sua autonomia e farà le sue scelte sugli investimenti e i tagli che bisogna fare per mantenere una società sana dal punto di vista economico. Siamo soggetti a delle leggi e a determinati vincoli”. Per Weissmatten ricorda Munari “c’è una revisione in ballo con costi notevoli e bisogna prendere delle decisioni”.
Nei prossimi giorni il sindaco incontrerà i vertici di Monterosa. “Non mi risulta che una decisione sia già stata presa” rassicura il primo cittadino “ma i tempi sono stretti, perché la revisione ha dei tempi tecnici. Il tema è in discussione e sia le dichiarazioni della Regione che quelle della presidenza di Monterosa erano concordi nel dire che la decisione andava condivisa”.
La revisione, in base alle cifre che circolano, dovrebbe costare a Monterosa circa 500mila euro.
Il ragionamento portato avanti dalla società guidata da Munari (Ad) e Roberto Vicquéry (Presidente) si basa sull’”economicità” del mantenimento delle piccole stazioni.
E’ lo stesso Munari, nella relazione al bilancio del 30 settembre 2019, chiuso con un utile di 216mila euro, a scriverlo. “Si ritiene opportuno avviare un confronto con la proprietà e con tutti gli attori coinvolti per discutere del futuro delle piccole stazioni, al fine di individuare soluzioni che ne permettano il rilancio anche attraverso ipotesi di riconversione delle stesse, in modo da poter offrire alla clientela un’offerta diversificata che non si basi unicamente sull’esperienza sciistica”.
Gli ultimi dati di Weissmatten, relativi alla stagione 2018/2019, caratterizzata da scarse precipitazioni e un periodo di maltempo, parlano di 87 giornate di apertura con 35.592 primi ingressi (nella stagione 2017/2018 furono 48.963, nel 216/2017 41mila).
“Nonostante gli ammortamenti siano i più bassi fra i comprensori di località – si legge ancora nella relazione al bilancio – il comprensorio di Gressoney-Saint-Jean è caratterizzato dalla presenza di elevati costi fissi che incidono in maniera significativa sul risultato di gestione, negativo per 497.567 euro”. Cifre non rassicuranti per chi si trova a dover disegnare il futuro della località.
“La nostra posizione è stata espressa nelle sedi opportune” ribadisce Chiavenuto “Sia la comunità, che gli operatori e i maestri di sci, siamo tutti concordi per il mantenimento della seggiovia. Che poi il comprensorio abbia bisogno anche di altre cose e di trovare un suo equilibrio, che vada oltre le precipitazioni nevose e i problemi conseguenti, non possiamo nascondercelo”.