Hanno passato mesi e mesi aspettando di vedersi erogare la cassa integrazione straordinaria a causa di problemi e ritardi. E ora che per i 27 dipendenti Avda i soldi hanno iniziato ad arrivare, ecco la doccia fredda. Il Ministero del lavoro, dopo una serie di controlli effettuati, ha deciso che Avda non ha diritto all’ammortizzatore.
La comunicazione del Ministero è dei giorni scorsi ed è arrivata dopo gli accertamenti effettuati dal Servizio ispettivo della Direzione territoriale del lavoro di Aosta. La concessione della cassa integrazione straordinaria deve infatti essere legata ad una serie di requisiti e condizioni particolari che Avda, secondo il Ministero, non possiede. In particolare secondo gli uffici ministeriali “non esiste un vero e proprio piano di riorganizzazione aziendale” ma Avda “sostiene i costi di gestione indispensabili per mantenere le cinque certificazioni di cui dispone lo scalo e realizza economie di scala utilizzando al minimo il personale necessario”. Insomma la società ha chiesto di poter accedere alla cassa integrazione straordinaria perché era in atto una ristrutturazione aziendale da 100mil euro di cui però, secondo il Ministero, non c’è traccia.
La società non avrebbe poi coinvolto i lavoratori in attività formative ad eccezione di quelle obbligatorie e richieste dalle norme sui servizi aeroportuali. Inoltre tre lavoratori addetti allo scalo e un’impiegata contabile sono stati sospesi a zero ore, in assenza di investimenti e di attività formative mentre altri dipendenti operano con riduzioni orarie a seconda dei periodi.
Risultato: il Ministero non solo non ha autorizzato la corresponsione del trattamento di Cassa integrazione straordinaria per il periodo marzo-settembre 2015 ma ha anche deciso di annullare il decreto di autorizzazione del trattamento dal 29 dicembre 2014 al 23 marzo 2015. Soldi quest’ultimi che come spiegato recentemente in Consiglio regionale dall’Assessore regionale alle Attività produttive, Raimondo Donzel, l’Inps ha iniziato a pagare ai dipendenti. Contributi che ora, salvo l’esito positivo di un ricorso al Ministero che Avda potrà presentare, la società dovrà restituire.
“Apprendiamo con grande dispiacere la notizia” sottolinea Donzel “Il Dipartimento delle politiche del lavoro metterà a disposizione un tavolo di lavoro neutrale per affrontare la questione ma la situazione è molto complessa. Si tratta di un caso aziendale difficile, il cui dossier non è sul mio tavolo ma su quello di tutta la Giunta per i rapporti estremamente difficili che esistono con Avda".