Aeroporto, per la prossima estate oltre alla Sardegna si guarda anche all’Isola dell’Elba

Sono state circa 200 le persone, valdostani ma anche qualche sardo, che nei due mesi di servizio (9 rotazioni totali) hanno sfruttato il volo Aosta-Olbia. Per la prossima estate oltre alla riconferma di Olbia si pensa a Cagliari e all'Isola dell'Elba.
Primo volo Aosta-Olbia - Foto Aeroporto Aosta-Mont Blanc
Economia

Sono state circa 200 le persone, valdostani ma anche qualche sardo, che nei due mesi di servizio (9 rotazioni totali) hanno sfruttato il volo Aosta-Olbia, in partendo dall’aeroporto Corrado Gex. Sabato scorso c’è stata l’ultima rotazione, effettuata sempre dalla Private Wings.

“Il bilancio è positivo – racconta Giovanni Pellizzeri, presidente di Avda, società di gestione dell’aeroporto valdostano – Abbiamo avuto giornate di riempimenti oltre il 50%, soprattutto nei primi voli e altre al 100%. All’inizio i primi voli sono stati effettuati con un velivolo 16 posti, successivamente con un Dornier da 30 che per ragioni di sicurezza è stato fatto volare con un massimo di 26 passeggeri”.

Non è andata altrettanto bene per la tratta Aosta-Monaco. “Qualcuno è andato, ma non tantissimi.  Bisognerebbe far un ragionamento con le agenzie viaggi e i tour operator, un’agenzia aveva pensato ad esempio ad un tour dei castelli della Baviera ma non ha avuto il tempo di metterlo a regime”.

Chiusa la stagione 2018, partita in ritardo, Avda e il suo presidente stanno programmando la prossima estate 2019.

“A settembre chiudiamo il tutto e poi la presentiamo ai tour operator. Sicuramente resteremo sulla Sardegna che è una meta che anche storicamente ha funzionato”. Oltre a riconfermare l’Aosta-Olbia sono in corso dei ragionamenti su Cagliari e sull’Isola d’Elba.

Chiusa l’estate lo sguardo si sposta all’inverno 2019/2020. “Non volevamo fare la stessa operazione di quest’estate per l’inverno, bisogna prendersi con tempo” ricorda Pellizzeri.

“Abbiamo già parlato con l’Assessorato regionale al Turismo e abbiamo qualche idea legata alle presenze più importanti registrate in Valle d’Aosta, ovvero svedesi e inglesi”.

Per l’Aosta-Roma invece, senza il sostegno pubblico, bisogna individuare delle strade sostenibili. “Ad esempio andare a creare un Aosta-Lamezia Terme, con scalo a Roma”.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte