È fissato in tutta Italia domani, giovedì 6 luglio, il giorno di inizio dei saldi estivi 2023. Con la sola eccezione della Provincia autonoma di Bolzano, dove per fruire dei tanto attesi sconti di fine stagione sarà necessario attendere il prossimo venerdì 14 luglio, l’avvio delle promozioni dell’estate è stato posticipato dal consueto primo sabato del mese di luglio nel corso della conferenza delle Regioni e delle Province autonome svoltasi lo scorso mercoledì 22 marzo.
I saldi in Italia
I saldi estivi 2023 proseguiranno, come stabilito da Confcommercio, sino al prossimo sabato 30 settembre nonostante alcuni negozi abbiano scelto di anticipare iniziative di pre-saldo e scontistiche dedicate ai clienti più affezionati. L’auspicio della Federazione moda Italia non riguarda non soltanto un contenimento di prezzi e inflazione bensì anche una crescita nelle vendite del 5% circa rispetto all’anno passato.
Secondo quanto stimato dall’Ufficio studi di Confcommercio ogni famiglia della Penisola, per un totale di 15,8 milioni, arriverà a spendere in media 213 euro per l’acquisto di capi scontati; grazie a una spesa pro capite ammontante a circa 95 euro, il valore complessivo della stagione promozionale raggiungerà i 3,4 miliardi di euro.
Le novità
I saldi estivi 2023 presentano una serie di novità rispetto alle stagioni passate grazie all’entrata in vigore e all’applicazione del nuovo Codice del consumo, il quale va a modificare le normative relative a promozioni e liquidazioni anche per ciò che concerne le vendite online. La variazione maggiore nata in seno alla Direttiva Omnibus del Parlamento europeo vincola gli esercenti a indicare sui cartellini della propria merce, oltre alla percentuale di sconto e al costo finale, anche il prezzo normale di vendita, ovverosia il prezzo più basso adottato nei 30 giorni antecedenti i saldi: gli obiettivi della misura, che se non rispettata rischia di condurre sanzioni amministrative comprese tra 516 euro e 3.098 euro, sono la maggiore tutela degli acquirenti nonché la sicurezza aggiunta dei costi dei prodotti.
I consigli di Confcommercio e FederModa
Per poter svolgere le proprie compere in maniera più serena e tranquilla, Confcommercio e FederModa suggeriscono che i capi in saldo, per i quali non è necessaria la prova, “devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo”. Tutte le forme di pagamento sono idonee anche se quelli cashless sono preferibili; inoltre, il commerciante è tenuto ad accettare sia spese tramite bancomat sia spese tramite carta di credito. Una volta comperato, il prodotto può essere cambiato secondo la “discrezionalità del negoziante, a meno che esso non sia danneggiato o non conforme, nel qual caso scatta l’obbligo di riparazione o sostituzione oppure, qualora ciò risulti impossibile, di riduzione o restituzione del denaro”.