Albergatori contro la tassa di soggiorno: “Rischiamo di perdere competitività”

Il Presidente dell’Adava, Silvana Perucca, è intervenuta oggi presso la II Commissione consiliare permanente convocata per l’esame dei disegni di legge n°165 e n°166, esprimendo un parere di forte contrarietà all’introduzione dell’imposta.
Assemblea Adava
Economia, Politica, Società

Tassa di soggiorno? No grazie. Questa mattina, durante un incontro con II Commissione consiliare, il Presidente dell’associazione albergatori, Silvana Perucca, ha espresso chiaramente un parere di forte contrarietà all’introduzione dell’imposta, prevista nella prossima finanziaria regionale in seguito alla scelta di recepire la disposizione prevista nel decreto sul federalismo fiscale municipale.

“In una Regione in cui il comparto turistico ha un forte impatto sul sistema economico regionale e dove l’attrattività turistica crea un’importante ricaduta sull’intero indotto – ha spiegato – recepire e dunque accettare la possibilità che venga applicata una tassa sui turisti, che sono coloro che creano la vera ricchezza della nostra società, ci lascia increduli”.

“Perderemo competitività rispetto ai nostri principali concorrenti”

Per l’Adava, la tassa inciderà in modo molto serio sull’appeal dell’offerta valdostana, in quanto “si tradurrà di fatto in un incremento delle nostre tariffe con conseguente perdita di competitività rispetto ai nostri principali concorrenti: la Francia, dove attualmente vige un’aliquota IVA del 5,5 %, la Provincia autonoma di Trento, dove abbiamo certezza non verrà introdotta la tassa di soggiorno, ma stanno invece pensando di introdurre misure alternative volontarie e non vincolanti, la Provincia autonoma di Bolzano che sta riflettendo su soluzioni diverse che coinvolgano l’intero comparto e non solo le strutture ricettive”.

“Con i clienti sarà il caos”
Alle valutazioni di carattere strategico-politico, Silvana Perucca ha voluto aggiungere anche alcune considerazioni sulle difficoltà di tipo pratico che l’applicazione di tale imposta potrebbe creare. “Nei territori dove la tassa è già stata introdotta, i nostri colleghi ci hanno riferito di lunghe e imbarazzanti discussioni presso le reception degli alberghi per far capire ai turisti che l’albergatore non è il responsabile d’imposta, ma è colui che la riscuote in nome e per conto del Comune”.

Diverse modalità di pagamento
Questa, quindi, sarà conferita separatamente dal conto dell’albergo con modalità di pagamento diverse: per i servizi alberghieri, infatti, la maggior parte degli ospiti utilizzano le carte elettroniche sulle cui transazioni vengono riconosciuti importanti commissioni ai circuiti che le gestiscono, mentre per la parte relativa alla tassa di soggiorno dovranno conferire l’importo in contanti.

L’Alpe si associa alla polemica
Anche i consiglieri dell’Alpe sono intervenuti sulla questione con una nota in cui esprimono “profondo sconcerto la superficialità e l’incoerenza” per la scelta d’introdurre la tassa di soggiorno. “C’è una sorprendente sottovalutazione – si legge – dell’impatto negativo che questa misura potrà avere su un settore già fortemente in crisi, che nel 2012 dovrà riprendere il pagamento dei mutui sugli investimenti effettuati negli anni passati”.

“Limitarsi a vedere l’aspetto puramente finanziario a favore degli enti locali – continua l’Alpe – è segno di una visione miope: altre realtà alpine, nostre concorrenti sul mercato turistico, si stanno muovendo su una linea esattamente opposta e le regioni francesi a noi vicine hanno già un’IVA ridotta”.

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