Caldo e poca neve mettono a dura prova il turismo. “Cominciano le prime disdette”
La rinegoziazione dei mutui Finaosta, il rifinanziamento dei fondi di rotazione, le locazioni turistiche e poi ancora il nodo dei trasporti. Sono queste alcune delle questioni sollevate dagli albergatori valdostani di fronte ad una parte della nuova Giunta regionale, presente nel pomeriggio di oggi all’Assemblea Adava.
A Saint-Pierre, nella sede della Cofruits – location scelta anche in onore del nuovo super Assessorato che unisce turismo e agricoltura – il Presidente Filippo Gérard ha snocciolato i problemi della categoria.
Il vento dei giorni scorsi, le alte temperature e le scarse precipitazioni stanno mettendo a dura prova la stagione turistica invernale. “Cominciano le prime disdette” ha annunciato Gerard “il maltempo e la mancanza di neve sono la vera calamità per il nostro settore”.
La richiesta del presidente al Governo regionale è, quindi, di dar modo alle aziende – 74 quelle in affanno – di rinegoziare i propri mutui. Accanto a queste, Gérard ha ricordato però le aziende che sono “cavalli da corsa” e “che vogliono continuare ad investire e a migliorare la propria offerta”. Per queste la richiesta è di andare ad alimentare i fondi di rotazione.
Non poteva poi mancare un affondo sulle locazioni turistiche. Fra le 700 imprese aderenti ad Adava “ci sono anche case appartamenti” ha ricordato il Presidente “perché se sono legali non ci fanno paura”. Gérard torna a chiedere, quindi, una norma per regolamentare le locazioni turistiche in Valle, così come fatto da altre località. “E’ anche un problema di sicurezza, che tocca anche il nostro Presidente Prefetto”. Gli albergatori si dicono disponibili a rivedere la questione dell’imposta di soggiorno “ma prima devono pagarla tutti”.
Richieste che sono state accolte dall’Assessore regionale al Turismo, Laurent Viérin: “Stiamo seguendo l’evoluzione a livello nazionale – ha spiegato l’Assessore – perché esiste una bozza di disegno di legge”.
Grande spazio è stato dedicato dal Presidente dell’Adava alla nota dolente dei trasporti. “La piaga ferrovia” e poi soprattutto “l’autostrada che da opportunità, sta diventando un problema, penalizzando il turismo dal punto di vista dell’immagine”. Gérard, che da qualche mese rappresenta la Regione nel Cda della Rav, ha anche messo sul tavolo la possibilità di fare un passo indietro: “Se la mia azione può portare un valore aggiunto per gli albergatori sono felice di rimanere lì seduto, altrimenti a quel punto la mia azione diventa solo più dannosa”.
Infine l’ipotesi di chiusura per 2/3 anni del Traforo del Monte Bianco, che spaventa una parte degli albergatori.
Su questo, come sull’autostrada, il Presidente della Regione, Antonio Fosson ha ricordato come il controllo delle infrastrutture sia in buona parte in mano privati. “Ci sentiamo circondati” ha detto Fosson.
Sull’”emergenza” Tunnel del Monte Bianco, il Presidente si è detto preoccupato della possibilità che la chiusura possa diventare definitiva.”Non è poi detto che si riaprirà – ha evidenziato Fosson – soprattutto perché i francesi, hanno sì delle attenzioni ambientali, ma è anche perché spostano il traffico sul Fréjus, che sta ultimando la seconda canna”.
Sul tema il Presidente della Regione ha promesso il confronto con il territorio, prima di assumere decisioni: “Quando però si spendono 500 milioni per fare una seconda canna, e questi sono spesi dalla società, si penserà chiaramente anche a risolvere il traffico di Entrèves”.
Promette battaglia sul caro autostrade, strappando l’applauso dell’Assemblea, l’Assessore ai trasporti, Luigi Bertschy che questa mattina ha incontrato le diverse categorie economiche con l’intento di lavorare ad un documento comune da sottoporre al Ministro alle infrastrutture.
“Siamo determinati a dire “basta” a questa situazione – ha tuonato l’Assessore – Se il governo non ci ascolta, andremo davanti alla Comunità europea e se anche qui non ci ascoltano, metteremo in campo altre azioni. Non abbiamo i Gilets jaunes, ma abbiamo la capacità di dire “No””.
Sugli investimenti nel campo degli impianti a fune, Bertschy ha ricordato come “solo per mettere in ordine gli impianti esistenti ci vorranno 40 milioni.”
“La logica, per fortuna, ci ha portato ad incorporare alcune società, — ha ricordato – e non è detto che sia finita qua. Dobbiamo immaginare che attraverso gli investimenti agli impianti a fune si generino importanti ricadute sul territorio, ed è lì che tutto questo si potrà sostenere”.
Dall’Assemblea Adava è arrivato infine l’annuncio, da parte dell’Assessore al Turismo, della nascita a marzo dell’ente unico di promozione, con una legge regionale in fase di stesura.
“Sarà un ente para regionale, più snello, leggero che lavorerà in modo pregnante e preciso. L’altra sfida – ha aggiunto Viérin – sarà lavorare ad un’agenda unica, affinché la regione possa programmare un anno prima, cosa accade, evitando sovrapposizioni”.