Caro prezzi, la protesta delle associazioni dei consumatori scende in piazza

Domani, venerdì 10 giugno alle 11, in piazza Deffeyes, è in programma la protesta “Pentole vuote” lanciata da Federconsumatori, Adiconsum, Adoc, Assoutenti, Avcu e Codacons contro i rincari ed il rialzo dei prezzi. Sul tavolo la richiesta di una Commissione sul controllo dei prezzi e una domanda: dov'è la politica?
Le associazioni dei consumatori. Da sx Ruggeri, Marovino, Sisti, Albertinelli, Tedesco e Rosset
Economia

Andrà in scena anche ad Aosta – domani, venerdì 10 giugno alle 11, in piazza Deffeyes – la protesta “Pentole vuote” lanciata dalle associazioni dei Consumatori contro i rincari ed il rialzo dei prezzi alimentate “da ingiustificati fenomeni speculativi”.

“Ad aprile – ha spiegato Bruno Albertinelli, presidente di Federconsumatori – le associazioni dei consumatori hanno presentato al governo nazionale una piattaforma in sei punti per discutere le criticità della situazione economica e sulla difficoltà delle famiglie a sopravvivere. Il governo non ha mai risposto”.

Da qui l’appuntamento nelle piazze italiane che, in Valle, vedrà le associazioni incontrare il presidente della Regione Erik Lavevaz, in ragione delle funzioni prefettizie a lui attribuite: “Consegneremo il documento al prefetto – prosegue Albertinelli -, perché deve essere portato avanti, e chiederemo di invitare le associazioni dei consumatori al tavolo soprattutto per il punto 5 ed il punto 6, importanti soprattutto per la Valle d’Aosta. Lì si chiede l’istituzione di una commissione sul controllo dei prezzi e di prevedere il coinvolgimento delle associazioni dei consumatori”.

Sull’aumento dei prezzi “è stato raggiunto il limite della sopportazione”

Non fa giri di parole Giampiero Marovino, presidente Codacons: “È stato raggiunto limite della sopportazione per l’aumento dei prezzi – dice -. In pochi mesi l’olio di semi è aumentato del 70 percento, il burro del 20, la farina del 18. La previsione nell’anno parla di un aumento di 650 euro a famiglia solo per il settore alimentare. Senza parlare dell’energia che ha toccato tutti noi con una progressione impressionante e che non sappiamo se sia ancora finita”.

Per questo, aggiunge, “la sopportazione ha un limite e questo è il momento di scendere in piazza. Non lo abbiamo mai fatto. Noi vogliamo tutelare dei diritti, non abbiamo bandiere”.

Dov’è la politica?

La grande assente, lamentano le associazioni dei consumatori – sia nelle decisioni sia nel dialogo – è la politica.

“Le pentole sono veramente vuote, l’inflazione, ai livelli degli anni ’90, sta dilapidando le buste paga e le pensioni – spiega invece il presidente Adiconsum Mario Ruggeri -. Ci permettiamo di osservare non è un aumento dei prezzi dovuto ai costi ma, come detto dallo stesso Ministro (Patuanelli, ndr.), di speculazione dei prezzi. Stupisce però che non ci sia un intervento. Per questo abbiamo deciso di far sentire la nostra voce, perché ci stiamo avviando verso una situazione disastrosa. Chiediamo che la politica intervenga e svolga il suo ruolo per mitigare questa inflazione senza controllo con interventi certi e sicuri”.

Ruggeri aggiunge una stoccata diretta verso palazzo Deffeyes: “Siamo riusciti a fare un accordo con Cva per calmierare le bollette elettriche. Da parte della Regione, che ottiene da Cva molte risorse, non c’è stato nessun intervento, neanche sul prezzo dell’energia. Se invece di ‘fare lo struzzo’ la Regione avesse la volontà su alcuni aspetti potrebbe intervenire”.

A fare eco a queste parole è Rosina Rosset, presidente Avcu: “Finalmente c’è un movimento di consumatori che si fa sentire. Vogliamo dire ai politici di darci un governo regionale come si deve per avere la possibilità di un futuro per tutti, perché al momento non ce l’abbiamo. Noi da soli non possiamo fare niente, ci deve essere la politica. Però è fondamentale che ci ascolti e ci venga incontro”.

“Se riusciamo a dirottare le lamentele che riceviamo sulla politica qualcosa otteniamo – dice ancora Albertinelli -, come avvenuto per la mensa dell’ospedale. Se la politica inizia a dialogare con i rappresentanti dei cittadini, dei lavoratori, dei commercianti, e non per fini politici, qualcosa si può raggiungere”.

Con una parte fondamentale, che deve essere sempre più attenta e presente: “Chiediamo maggiore responsabilità ma anche la collaborazione della società – spiega Marovino -. Lo diciamo continuamente, da anni: è bene che la politica si sturi le orecchie e che i cittadini valdostani controllino sempre più quello che succede”.

Lanciando l’appuntamento con il presidio di domani: “Confido che parecchie persone si uniranno alla protesta – chiude Tatiana Sisti, referente valdostana di Assoutenti -. Chiediamo che la politica sia più presente e più seria nell’aiutare i cittadini, soprattutto quelli delle categorie più deboli”.

Una risposta

  1. Parole,parole,parole,
    il legislatore nazionale intende far “cassa” con imposte messe in atto sui beni di servizio vedasi “oneri di sistema” applicati sin dal 01/01/2017 – La Regione era presieduta da Marquis il quale è stato oltremodo informato dal sottoscritto come i successivi Presidenti nonchè le associazione dei consumatori. Nulla è stato fatto, eppure certi diritti statutari dovrebbero esserci riconosciuti a tutela dell’intera comunità Valdostana.
    Varia documentazione è disponibile, per Vs. uso.

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