Case popolari: 1 milione di euro circa di affitti non pagati. L’Arer: “La Regione ci aiuti”

A fine 2011, secondo i dati presentati nel bilancio dell’Arer, erano 991.133,82 i crediti dell’azienda per canoni insoluti. Negli ultimi tre anni sono arrivate a 496 le famiglie collocate in area protetta e sociale.
Giulio Grosjacques, sindaco di Brusson
Economia

"La Regione paghi per i tanti inquilini morosi". La richiesta arriva dall’Azienda regionale per l’edilizia residenziale pubblica, attraverso il suo Presidente, Giulio Grosjacques. L’Azienda ha chiuso il bilancio 2011 con un avanzo di amministrazione di 968.995 euro. Una somma che però, secondo quanto disposto dal Collegio dei revisori dei conti, non potrà essere utilizzata finché, la Giunta regionale non darà attuazione all’articolo 12 (concorso alla copertura della morosità) della legge 28/2007. A fine 2011, secondo i dati presentati nel bilancio dell’azienda, erano quasi un milione di euro ( 991.133,82) i crediti dell’azienda per canoni insoluti.

“Purtroppo – spiega Grosjacques – le famiglie morose sono in aumento, perché con la crisi è più difficile per questi nuclei affrontare le spese per la casa. Inoltre la nostra “clientela” è già composta da redditi molto bassi che in questa situazione economica sono quelli che più facilmente scivolano verso la soglia di povertà”.

La Regione, come conferma Grosjacques, sarebbe al lavoro per approvare, entro la fine dell’anno, un Testo unico in materia. “Non è solo un problema finanziario – aggiunge Grosjacques – ma, bisogna rimettere mano ad alcune normative ormai datate. La morosità può diventare, infatti, un paravento per molti nuclei familiari i quali, sentendosi in qualche modo protetti dall’art. 38 della L.R. 39/1995 che impedisce qualsiasi azione concreta di recupero dei crediti nei confronti dei nuclei inseriti in fascia “debole”, potrebbero decidere deliberatamente di evitare il pagamento dei canoni di locazione e delle spese accessorie.“

Negli ultimi tre anni sono aumentate le famiglie collocate in area protetta e sociale, passando dai 428 assegnatari al 31 dicembre 2009 ai 496 al 31 dicembre 2011, rappresentando il 66,22% dell’utenza. Inoltre molti degli assegnatari di alloggi Erp sono slittati negli ultimi anni verso le fasce inferiori, vale a dire quelle in cui i limiti di reddito sono più bassi.

In base ai dati pubblicati nella relazione, a fine 2011 i “casi sociali” gravi, cioè riguardanti assegnatari in arretrato nel pagamento di bollette di affitti e servizi relative anche ad anni precedenti il 2011, erano 85 con una morosità complessiva di 694.922,16 euro mentre i “casi sociali” aventi morosità maturata nel 2011 sono 427, per un totale di 233.778,04 euro.

Per il collegio dei revisori dei conti la questione è urgente e se non sanata potrebbe portare ad un un disavanzo di amministrazione per l’Arer, con copertura a carico dell’ente mediante l’adozione di opportune variazioni al bilancio di previsione. Tradotto: l’Arer potrebbe rinunciare a investimenti.

Una delle soluzioni avanzate per porre rimedio a questa situazione di impasse è di trasferire alcuni di questi nuclei, in particolare quanti non vogliono deliberatamente pagare, da una situazione di assegnazione definitiva ad una più precaria di emergenza abitativa, “per rendere meno certa la loro impunità e creare lo stimolo – si legge nella relazione –  forse dettato dalla paura di perdere la casa, per attivarsi concretamente nel pagamento di quanto dovuto”.
 

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