I 20 milioni di euro che la Regione, tramite Finaosta, è pronta a concedere al Casinò di Saint-Vincent, serviranno in parte a coprire le esposizioni con le banche e in parte a tamponare problemi di liquidità. E’ quanto è emerso dopo le tre ore di confronto dei vertici della casa da gioco – l’amministratore unico Lorenzo Sommo e il Direttore, Gianfranco Scordato – con la IV Commissione consiliare. Incontro servito a dare un quadro dei primi risultati conseguiti dalla nuova gestione.
Da agosto a novembre, secondo i dati portati ai consiglieri regionali, la società ha ottenuto un +3,9 milioni di euro di ricavi, rispetto allo stesso periodo del 2014, di cui 3,5 milioni della casa da gioco e 343mila della parte alberghiera. Sul fronte dei costi c’è stato un contenimento di 743mila euro. Quadrimestre positivo che però non sarà sufficiente a chiudere in positivo il bilancio 2015. “Ci aspettiamo un negativo importante ma migliore rispetto a quello che era auspicabile a fine luglio” sottolineano all’uscita dell’audizione Scordato e Sommo.
I vertici della casa da gioco spiegano la richiesta alla proprietà dei 20 milioni di euro: “I due livelli di attenzione che abbiamo oggi sono legati alla capacità di generare ricavi e di accompagnare questa prima tendenza positiva ad una fase di riorganizzazione e rilancio, c’è poi il problema della liquidità a breve, brevissimo tempo, un problema conosciuto che non lascia serenità ad una gestione di programmazione e di tempistiche perché affidata ad una sistema attuale di aperture di credito che possono essere revocate in qualunque momento”.
Le aperture di credito con le banche, secondo quanto messo nero su bianco in delibera, ammontano oggi a 26 milioni di euro. “Abbiamo oggi della liquidità corrente che attingiamo da questo fondo con le banche che è però troppo oneroso. L’utilizzo deve essere moderato e proporzionato, non esposto nei termini attuali e non per operazioni correnti.” aggiunge Sommo.
Tranchant il commento di Stefano Ferrero del M5S all’uscita “Questi soldi servono a pagare gli stipendi”. Risponde Scordato: “Non nel brevissimo tempo mentre nel medio lavoriamo per evitare questo. La nostra richiesta di intervento è quella di risanamento. Siamo stati chiamati a proporre soluzioni concrete e serie e non del brevissimo periodo. C’è un recupero forte in questi mesi, sicuramente non sufficiente ma ora necessitiamo di avere serenità per affrontare quelle politiche di marketing, riposizionamento di prodotto e proseguire con la riorganizzazione interna che costa”.
Ottimismo sui dati che non convince però la minoranza. “I dati sono farlocchi” sbotta ancora Ferrero.
La delibera approvata in Giunta concede un mutuo alla Casa da gioco di 20 milioni di euro, attraverso la gestione speciale di Finaosta, per 24 mesi fino ad un massimo di 48, con un tasso fisso dell’1%. Il provvedimento inoltre ridetermina all’1% il tasso di interessi da applicarsi con decorrenza 1 luglio 2015 al mutuo di 50 milioni, poi ridotto a 20, erogato nel luglio 2012 (il cui tasso di interesse nell’agosto 2014 era già stato rivisto dal 6 al 3,28%) e al mutuo di 10 milioni del settembre 2013. Prestiti che si vanno ad aggiungere alla ricapitalizzazione da 60 milioni di euro dell’ottobre 2014. “Questi 20 milioni non basteranno ce ne vorranno altri” prevede Stefano Ferrero “Qualcuno dovrà pagare per i danni causati in questi anni” sottolinea il capogruppo di Alpe, Albert Chatrian “Chiediamo inoltre che le condizioni concesse alla casa da gioco valgano per tutte le imprese valdostane”.
Liquida le critiche il Presidente della Regione Augusto Rollandin: "E’ una partecipata al 100% che in questo momento ha chiesto un mutuo che noi abbiamo concesso. I risultati cominciano a essere positivi. Non c’è alcuna differenza con quanto avviene con altre società pubbliche".