Non ci sarà il Savt al tavolo delle trattative per l'eventuale stipula di un contratto nazionale delle quattro case da gioco. A denunciarlo è lo stesso sindacato, dopo aver ricevuto comunicazione dell'esclusione dalla Federgioco. In particolare con una email il presidente Olmo Romeo, ha comunicato che “il Consiglio Direttivo, ha deliberato di invitare, per la data dell’11 luglio p.v. e per i prossimi incontri ancora da calendarizzare, unicamente le OO.SS. maggiormente rappresentative a livello nazionale e presenti in tutte e quattro le Case da Gioco”.
Il Savt ricorda però come la propria attività sia "riconosciuta e tutelata dal Decreto del Presidente della Repubblica n° 430 del 28 dicembre 1989, che prevede per la Valle d'Aosta, alle associazioni costituite tra le minoranze linguistiche, l'estensione dei diritti riconosciuti da norme di legge alle associazione aderenti alle confederazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale".
Il sindacato parla, quindi, di decisione "sconcertante. E' difficile capire cosa sia cambiato in così poco tempo. Probabilmente a qualcuno non è piaciuta la posizione critica assunta dal Savt su tale percorso, visto che sono state sollevate forti perplessità sul fatto che un CCNL possa risolvere la crisi delle case da gioco e che probabilmente servirebbero altre iniziative dalla parte datoriale. In ogni caso non ci si è sottratti dalle eventuali future riunioni in merito".
Il sindacato chiede, quindi, che "i rappresentanti della proprietà, oltre che le altre sigle sindacali, intervengano affinché la Federgioco torni immediatamente indietro sulla decisione presa, altrimenti ci vedremo obbligati a tutelarci nelle sedi opportune. Sarebbe di una gravità enorme togliere la voce ad una parte importante dei lavoratori coinvolti, magari per portarli a subire decisioni prese ed avvallate in sedi che nulla hanno a che fare con la realtà lavorativa di Saint Vincent".