Coldiretti Valle d’Aosta dice “No” al latte sintetico

La necessità di portare attenzione sul tema ha indotto la Coldiretti a presentare in Italia il disegno di legge che vieta la produzione, la commercializzazione e l’uso di cibo artificiale che dovrà ora essere discusso e poi approvato dal Parlamento.
Il latte valdostano
Economia

Un latte senza mucche potrebbe arrivare a breve da Israele. Dopo la carne e il pesce in provetta, l’ultima novità annunciata del latte sintetico viene accolta con rinnovata preoccupazione da Coldiretti, in occasione della Giornata Mondiale del Latte, promossa dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), celebrata ieri, 1° giugno.

“Il Ministero della Sanità di Israele – spiega Coldiretti Valle d’Aosta – ha concesso alla società Remilk, che sta già producendo su scala industriale in diverse aree del mondo, di vendere al pubblico i suoi prodotti lattiero-caseari nati in laboratorio senza aver mai visto neppure l’ombra di una mucca usando il gene della proteina del latte e inserendolo in bioreattori per la crescita accelerata con un processo simile a quello usato per gli altri alimenti creati in laboratorio, o “a base cellulare” come suggerito da FAO e OMS”.

Secondo Coldiretti il latte sintetico è “un pericolo per la sopravvivenza delle stalle anche valdostane e ingente danno economico per il mondo agricolo e dell’allevamento regionale. In Valle d’Aosta ogni anno vengono prodotte oltre 38mila tonnellate di latte tra produzione invernale e produzione estiva in alpeggio, di cui il 93% circa viene utilizzato nella produzione della Fontina Dop, fiore all’occhiello delle eccellenze della Valle d’Aosta.

A bocciare la novità del latte sintetico sono anche i consumatori secondo un’indagine Tecnè. Il 72% dei cittadini – precisa la Coldiretti –non mangerebbe cibi sintetici ottenuti in laboratorio, mentre solo il 18% la proverebbe e il 10% non sa e afferma di avere bisogno di più informazioni.

“Una diffidenza che conferma la necessità di rispettare il principio di precauzione di fronte ad una nuova tecnologia con molte incognite che rischia di cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda” dichiara Alessio Nicoletta, Presidente di Coldiretti Valle d’Aosta, nel sottolineare “proprio per questo la sfida che la Coldiretti lancia alle Istituzioni europee è che i prodotti in laboratorio nei processi di autorizzazione non vengano equiparati a cibo, bensì a prodotti a carattere farmaceutico”.

La necessità di portare attenzione sul tema ha indotto la Coldiretti a presentare in Italia il disegno di legge che vieta la produzione, la commercializzazione e l’uso di cibo artificiale che dovrà ora essere discusso e poi approvato dal Parlamento.

“E un primo importante risultato raggiunto grazie alla grande mobilitazione in Italia di Coldiretti a cui abbiamo contribuito come Valle d’Aosta raccogliendo oltre 4mila mila firme sul territorio e che ha il merito di aver acceso i riflettori su un business in mano a pochi ricchi e influenti nel mondo sul quale si comincia ora a fare luce” ha sottolineato Elio Gasco, Direttore di Coldiretti Valle d’Aosta.

Una risposta

  1. A proposito del rischio di cambiare vita, perché non fare un servizio sulla qualità di vita di migliaia di vitelli caricati sui camion per chissà dove ogni settimana?
    Non sarebbe meglio almeno provare a trovare soluzioni per il benessere di tutti?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le norme sulla privacy e i termini di servizio di Google. e Termini di servizio fare domanda a.

Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte