Comunità montane, ai presidenti compensi fino a 5mila euro

Continua il nostro viaggio alla scoperta delle retribuzioni spettanti agli amministratori valdostani. In un momento in cui l’attenzione si sposta sugli enti locali abbiamo fatto le pulci alle comunità montane.
Le 8 comunità montane della Valle d'Aosta
Economia, Società

Mentre qualcosa sembra finalmente muoversi, a livello locale, per la riduzione ai costi della politica, in attesa di veder concretizzarsi proposte e progetti di legge, l’attenzione si sposta sugli enti locali e sugli effetti a breve termine della manovra appena approvata a Roma.

Il testo definitivo prevede che siano accorpati i servizi e le funzioni dei Comuni con meno di 1.000 abitanti, salvando però gli organi istituzionali, cioè il sindaco e il consiglio comunale.

In Valle d’Aosta, le piccole realtà sotto il limite definito sono 43. Cosa cambierà, quindi? Secondo il presidente del Celva, Elso Gerandin, “tutti i Comuni valdostani continueranno a esistere anche perché già oggi vengono erogati servizi in forma associata, soprattutto a livello di Comunità montana e il nostro sistema delle autonomie locali ha nei fatti anticipato le disposizioni della manovra”.

Le Comunità montane
La suddivisione del territorio valdostano in zone corrispondenti ad altrettante Comunità Montane è avvenuta con due leggi regionali: la prima nel 1973, ne individuava sette, diventate otto nel 1982 con la seconda. Ognuna di esse è gestita da un presidente, da un vice e da un consiglio dei sindaci, composto dai primi cittadini dei Comuni membri o da un loro delegato, scelto fra i componenti della Giunta comunale.

I compensi per gli amministratori delle comunità montane sono determinati, come abbiamo già visto anche per i Comuni, dalla legge regionale n°23 del 4 settembre 2001. Ai presidenti delle comunità montane, se lavoratori dipendenti in aspettativa o lavoratori autonomi pensionati, corrisponderebbe “non più del sessanta per cento dell’indennità spettante ai consiglieri regionali” (4.915 euro), altrimenti la cifra è dimezzata (2.457 euro). Ai membri del Consiglio dei Sindaci invece spetta “non più del trenta per cento dell’indennità di funzione attribuibile al presidente della comunità montana” (cioè 1.474 euro).

La legge dice anche che gli amministratori non possono percepire sia l’indennità prevista dalla Comunità montana che quella prevista dal proprio Comune, in quanto le stesse non sono cumulabili. Tutti i sindaci hanno ovviamente optato per l’indennità percepita dal proprio Comune, perché più alta, mentre gli altri invece per quella della comunità montana.

E i gettoni di presenza? Ai membri del Consiglio dei Sindaci che non godono dell’indennità mensile di funzione va un gettone non superiore ad un trentesimo della diaria spettante ai consiglieri regionali (89,50 euro), per la partecipazione ad ogni seduta.

Ogni Comunità montana ha comunque deciso in autonomia, nei limiti della legge, le cifre da corrispondere agli amministratori: in molti casi, quindi, i compensi sono più bassi dei massimali stabiliti.

I compensi del 2011
Nella speciale classifica dei più pagati dell’anno, tra i presidenti delle comunità montane in testa c’è il vice sindaco di Pré-Saint-Didier, Riccardo Bieller, primo amministratore della Valdigne Mont Blanc (5 comuni, 8807 cittadini), che percepisce il massimo possibile, cioè 4.915 euro mensili lordi. Segue a ruota l’ex sindaco di Saint-Nicolas, Bruno Domaine, a capo della Grand Paradis (13 comuni, 15.751 residenti), con 4.423 euro, cioè il 10% in meno. In entrambi i casi, è stato comunque deciso di non attribuire l’indennità di funzione ai membri del Consiglio dei sindaci.

A seguire, sul terzo gradino del podio sale Pierluigi Marquis, già assessore ai lavori pubblici e mobilità del Comune di Saint-Vincent, che per la gestione della Monte Cervino (12 comuni, 16.99 residenti), percepisce 3.645 euro, mentre ai membri del consiglio che hanno deciso per l’indennità attribuita dalla Comunità montana, spettano 1410 euro lordi.

Nelle tasche del sindaco di Gressoney-Saint-Jean, Luigi Chiavenuto, finiscono circa 3.600 euro per il suo ruolo a capo della comunità montana Walser – Alta Valle del Lys (4 comuni e 2.040 residenti). Ai membri del Consiglio, sempre nel caso in cui abbiano scelto di non farsi pagare dal proprio Comune, vanno invece 177 euro mensili.

Scendendo con le cifre troviamo il sindaco di Gignod, Riccardo Farcoz, presidente della Grand Combin (11 comuni, 5.754 residenti), con 3.277 euro (ma la metà è rimborsata dal Comune): per i suoi consiglieri l’indennità prevista è di 1044 euro. Curioso invece il caso di Renzo Bionaz, vice sindaco di Gressan e presidente della Mont Emilius (10 comuni, 22.203 residenti), che si è accontentato per “scelta politica” di 2.949 euro, in modo da non far partecipare alla spesa il proprio Comune. Ai membri del Consiglio che hanno scelto questa indennità, vanno invece 1474 euro.

Il presidente del Celva, nonché assessore a Brusson, Elso Gerandin, per il suo ruolo alla Comunità Montana Evançon (9 comuni, 11.627 residenti), riceve 2.457 euro (941 euro vanno ai membri del Consiglio), mentre il fanalino di coda, con 2.150 euro lordi mensili, è l’assessore del Comune di Pont-Saint-Martin, Ornella Badery, presidente della Mont Rose (9 comuni, 10.003 residenti). L’indennità per i consiglieri-assessori in questo caso è di 750 euro. In entrambi i casi, i presidenti non hanno preso aspettativa dal proprio lavoro.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte