Confagricoltura: ‘il settore rimane la cenerentola dei settori produttivi nazionali”.

Beneyton sollecita il governo affinché intervenga con provvedimenti anticrisi anche per le aziende agricole. Il rischio è quello di 'scatenare una guerra tra poveri" ed evidenzia il ruolo sociale e ambientale svolto dall'agricoltura di montagna.
Mucche al pascolo nella Valle di Rhemes
Economia
Un aumento dei costi di produzione di circa il 10%, degli oneri sociali di oltre il 25% nel biennio, oltre al blocco, “e in molti casi la riduzione del prezzo pagato sul campo o in stalla". Sono alcuni dati evidenziati da Gerardo Beneyton, presidente di Confagricoltura Valle d'Aosta, realtà alla quale in Valle d’Aosta sono legate circa 450 aziende, che prende posizione sulla situazione di crisi del settore ed evidenzia la necessità di un intervento organico da parte del Governo “con provvedimenti anticrisi anche per le aziende agricole” altrimenti il rischio è quello di “scatenare una guerra tra poveri". "La Regione ha messo in campo alcuni interventi positivi ma insufficienti se non c'é un intervento generale da parte dello Stato" precisa ancora Gerardo Beneyton.
Confagricoltura della Valle d'Aosta ritiene che "nonostante il ruolo sociale e ambientale svolto dall'agricoltura di montagna che contribuisce ad evitare lo spopolamento di paesi e villaggi, l'agricoltura rimane la cenerentola dei settori produttivi nazionali". Beneyton, che è anche presidente di Caseus Montanus, centro internazionale per la valorizzazione dei prodotti di montagna, evidenzia anche il bisogno di interventi maggiori nel campo della promozione delle produzioni di eccellenza della Valle d’Aosta, soprattutto rispetto a prodotti quali la Fontina e il “Bleu d’Aoste”, formaggio che sta raggiungendo sempre più l’interesse dei mercati internazionali.
Da rivedere ci sarebbe anche il meccanismo delle fideiussioni con le banche– conclude – in modo da agevolare la “liquidità” delle aziende e permettere loro di avere in mano un importante volano economico”.

Nei giorni scorsi Confagricoltura Valle d'Aosta si era espressa anche contro l'introduzione del nuovo tributo a carico delle aziende agricole per finanziarie i controlli sanitari, in relazione al decreto legislativo 194/2008, nato nell'ottica di recepire il regolamento comunitario 882/04/CE che introduce nella legislazione italiana una nuova tassa per gli operatori agricoli, per finanziare il sistema dei controlli ufficiali, eseguiti dalle autorità competenti per la verifica della conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali. Beneyton in questo caso ha evidenziato che "la sicurezza alimentare in Europa è basata soprattutto sul sistema di autocontrollo aziendale. Circa l'80% delle segnalazioni di pericolo che attivano le procedure di sicurezza alimentare provengono dalle stesse aziende e non dai controlli ufficiali".

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