Confindustria VdA: fra gli imprenditori regna ancora l’incertezza

E' quanto delinea l’indagine trimestrale condotta da Confindustria Valle d’Aosta. Cautela è la parola d'ordine delle imprese intervistate da Confindustria, che non si attendono a breve una ripresa consistente
Immagine di archivio
Economia

Nonostante qualche segnale di miglioramento, gli imprenditori valdostani vivono ancora nell’incertezza del domani. E’ quando rileva l’indagine trimestrale condotta da Confindustria Valle d’Aosta. Cautela è la parola d’ordine delle imprese intervistate da Confindustria, che non si attendono a breve una ripresa consistente e che segnalano notevoli criticità che impediscono di immaginare un’uscita dall’emergenza in tempi rapidi.
A mostrare le maggiori difficoltà come per lo scorso trimestre è il comparto manifatturiero.

“Lo scenario delineato dalla nostra consueta indagine continua ad essere contraddistinto da una forte incertezza – dichiara Giancarlo Giachino, Presidente di Confindustria Valle d’Aosta – anche se il miglioramento di alcuni indicatori quale quello relativo agli investimenti ci fa comprendere come gli imprenditori intervistati siano fiduciosi per il futuro e che abbiano intenzione di compiere ogni sforzo necessario, nonostante le difficoltà, con grande responsabilità, per essere pronti ad agganciare la ripresa. E noi come Associazione stiamo lavorando con l’obiettivo di accompagnare al meglio le imprese in questo periodo difficile pensando al loro futuro ma anche quello dell’intera collettività. Confindustria lavorerà incessantemente nei prossimi mesi con la politica convinta che insieme, mettendo in campo politiche lungimiranti, si potrà generare una vera e propria stagione di rilancio del nostro sistema produttivo.”

Fra i dati in peggioramento c’è quello sull’occupazione, che dopo due trimestri in terreno positivo torna ad avere il segno meno attestandosi su di un -3,85%. Aumenta di circa dieci punti la percentuale di imprenditori che prevede di far ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni che si attesta su di un +29% è un valore che resta più che doppio rispetto alla situazione pre-pandemica. Peggiora seppur di poco il dato relativo alla produzione il cui saldo ottimisti-pessimisti si attesta su di un -16,98%, tuttavia, circa il 45% delle imprese intervistate si attende un andamento costante.

Migliora il dato sugli ordinativi, ancora di segno negativo, ma in rialzo di circa cinque punti percentuali: da un -12,20 del trimestre precedente ad un -7,69% dell’attuale. Anche le attese sull’export migliorano di quattro punti percentuali passando da un -4% ad uno 0% e abbandonano il segno meno dopo tre trimestri consecutivi in terreno negativo.

Nel complesso peggiora la composizione del carnet ordini che evidenzia in generale una minore visibilità delle imprese. Un segnale incoraggiante è quello che arriva dagli investimenti, infatti nonostante il periodo difficile le imprese stanno investendo complici anche le normative nazionali e regionali di agevolazione. Aumenta di circa otto punti percentuali il numero di imprese che prevede di fare investimenti di una certa importanza che passa da un +23,81% dello scorso trimestre ad un +31,91% dell’attuale. Diminuisce di poco il dato relativo agli investimenti per sostituzioni che si attesta su di un +25%. Diminuisce seppur di poco il numero di imprese che non prevede di fare nessun investimento che si attesta su di un +43%.

In senso opposto il tasso di utilizzo della capacità produttiva, che passa dal 68,95% del trimestre precedente ad un 62,05% dell’attuale. La media complessiva dei tempi di pagamento è di 69 giorni (contro i 66 della precedente rilevazione) e di 55 giorni per la Pubblica Amministrazione. Aumenta sensibilmente il numero di imprese che segnalano ritardi negli incassi passando da un +41,67% dello scorso trimestre ad un +51,85% dell’attuale.

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