Un’altra tegola, dopo l’ennesima ricaduta della crisi economica e il conseguente calo degli ordinativi, per la Cogne Acciai speciali. Per un controllo incrociato su un fornitore di materie prime, l’impresa siderurgica valdostana ha subito, nel mese di settembre, un controllo da parte della Guardia di Finanza. Dalla verifica delle fiamme gialle, tuttora in corso, sono emerse alcune irregolarità e, in particolare, la detrazione di un’IVA per legge indetraibile per una somma intorno ad un milione di euro che ora l’azienda valdostana dovrà pagare insieme alle sanzioni.
A diffondere la notizia i vertici della stessa Cogne: il presidente Roberto Marzorati e l’amministratore delegato Monica Pirovano questa mattina hanno voluto incontrare i responsabili delle testate valdostane per spiegare la situazione e chiarire la posizione della Cogne. “Siamo, di fatto, parte lesa di questa vicenda ma saremo considerati come parte associata ad un fornitore che ha omesso di denunciare l’iva. Con questa azienda, ci teniamo a precisarlo, abbiamo interrotto, già alla fine del 2007, qualsiasi rapporto commerciale perché considerata inaffidabile” ha spiegato Monica Pirovano.
I fatti risalgono al 2007 e la questione è piuttosto complessa. La Cogne, che conta per le sole materie prime un centinaio di fornitori, nel 2006 e 2007 ha avuto rapporti commerciali con un’impresa italiana, ora fallita. Questa nel 2007, pur emettendo fatture per diversi milioni di euro, ha dichiarato al fisco, ai fini del conteggio dell’IVA, 1 solo euro di imponibile e, di conseguenza, non ha provveduto al versamento allo Stato dell’imposta sul valore aggiunto.
La situazione è aggravata dal fatto che le fatture intestate alla Cogne avevano l’IVA, mentre per alcune materie prime secondarie la legge ne prescrive l’assenza. Da qui le contestazioni delle fiamme gialle per cui la Cogne ha detratto un’imposta indetraibile dopo averla pagata al fornitore. “Questa vicenda è un brutto impatto per l’immagine aziendale – ha dichiarato Roberto Marzorati – è un primo caso in cui la nostra azienda è coinvolta, ma è un caso sostanziale e arriva in un momento in cui la congiuntura economica, dopo un semestre positivo, è cambiata radicalmente”.
I responsabili della Cogne Acciai speciali non hanno nascosto la loro preoccupazione per la vicenda che potrebbe avere anche risvolti penali per chi ha firmato il bilancio della Cogne Acciai speciali. “Abbiamo avviato un’indagine interna perché qualcosa nei nostri controlli non ha funzionato e una cosa del genere in futuro non deve più accadere" ha comunicato Marzorati. “Siamo tranquilli – ha concluso – di non aver commesso dolo. Siamo in attesa del verbale definitivo della guardia di finanza e decideremo se fare ricorso”.