Cortlys, Legambiente a fianco del “fronte” anti-impianto

Il 12 ottobre le commissioni consiliari competenti concluderanno la fase istruttoria seguita alla raccolta e alla presentazione delle firme contro il progetto idroelettrico. Legambiente propone un tavolo che riunisca i soggetti coinvolti.
Il vallone di Cortlys
Economia

Nonostante la difficoltà a pronunciare correttamente il toponimo – per chi non è walser o tedesco – molti cittadini si sono mobilitati per salvaguardare l’Alpe Cortlys-Sikken-Salzen, nella valle di Gressoney, dall’ipotesi di costruzione di un impianto idroelettrico. In 304 hanno firmato una petizione con cui si chiede di bloccare il progetto.
I nodi stanno per arrivare al pettine: tra due giorni, il 12 ottobre, la terza e la quarta commissione consiliare, “Assetto del territorio” e “Sviluppo economico”, termineranno le audizioni inerenti alla petizione, e l’istruttoria sarà chiusa. Nell’attesa, il circolo valdostano di Legambiente ha diffuso un comunicato stampa con cui si associa pienamente alle rivendicazioni portate avanti dai firmatari. “L’impianto, oltre a danneggiare in modo irreparabile un luogo di notevole interesse naturalistico e paesaggistico, non porterebbe alcun vantaggio alla comunità locale”. Questo perché, secondo Alessandra Piccioni, presidente dell’associazione ambientalista, “l’impianto di captazione dovrebbe essere realizzato nel cuore di una morena, in una zona, quindi, instabile e franosa, l’edificio della centrale sorgerebbe di fianco a un residence, provocando un notevole disturbo agli ospiti, infine, la pista poderale prevista a servizio dei cantieri devasterebbe il vallone”.

Un altro aspetto criticato da Legambiente riguarda le modalità con cui il progetto si è sviluppato. Ricevuta dapprima l’autorizzazione per un impianto piccolissimo, tale da non richiedere neppure una Valutazione di impatto ambientale (Via), la società proponente avrebbe poi richiesto di potenziare e ampliare il progetto in seguito, ricevendo una Via positiva.

Sullo sfondo, ci sono le richieste, da parte di Legambiente, di una moratoria contro il moltiplicarsi dei progetti idroelettrici e dell’apertura di un tavolo di concertazione tra amministratori locali, cittadini, operatori turistici, pescatori, ambientalisti e altro, allo scopo di valutare le opportunità e le modalità di realizzazione di nuovi impianti.
 

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