Un margine operativo lordo (EBITDA) stabile a 64,9 milioni di euro, nonostante il peggioramento della siccità e la conseguente riduzione della produzione di energia da fonte idroelettrica (-20% rispetto alle previsioni di budget e -4% rispetto ai consuntivi del primo semestre 2021). E’ uno dei dati economici che emerge dalla Relazione Finanziaria Semestrale Consolidata al 30 giugno 2022, approvata oggi dal Cda di Cva.
Gli investimenti pari a 16,4 milioni di euro, sono in crescita del 35,2 % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, così come è in crescita la posizione finanziaria netta di 297,5 milioni di euro (146,7 milioni di euro al 31 dicembre 2021).
“In uno scenario incerto e volatile, caratterizzato dal perdurare degli effetti della crisi geopolitica ed economica, e da quelli sempre più evidenti del cambiamento climatico, la nostra strategia industriale e finanziaria ha permesso al Gruppo CVA di confermare la propria solidità e resilienza” – commenta il Presidente Marco Cantamessa, che aggiunge – “Tale scenario, che prevedibilmente si protrarrà per qualche tempo, ci conferma nell’impegno per una più rapida attuazione del nostro piano strategico, avviato nel 2021, e ciò grazie anche alla recente esclusione del Gruppo da diversi vincoli della cosiddetta “Legge Madia”. Il piano è infatti finalizzato a potenziare e diversificare per tecnologia e geografia le fonti di produzione rinnovabile di Cva, così da aumentare i volumi di produzione e la relativa stabilità, nonché i conseguenti risultati economico finanziari”.
I risultati industriali ed economici del gruppo vengono definiti “più che soddisfacenti” viste le condizioni in cui sono stati conseguiti.
“Il primo semestre 2022 ha visto perdurare i rialzi sul mercato delle commodities energetiche alimentate anche dai complicati scenari geopolitici e dal grave impatto della siccità con una ripercussione diretta sulle produzioni idroelettriche” -commenta l’Amministratore delegato Giuseppe Argirò, che aggiunge -“In un quadro complesso e difficile, CVA ha agito opportunamente attraverso il monitoraggio dei rischi delle commodities e di esposizione finanziaria e creditizia, mitigando così gli impatti che le turbolenze dei mercati energetici avrebbero potuto generare. Il Gruppo CVA, in linea con le migliori pratiche del settore e la propria consolidata politica di rischio, ha effettuato le più idonee coperture a termine mitigando quindi i possibili effetti negativi di una caduta dei prezzi, anche se a valori inferiori rispetto a quelli attuali. I risultati economici ed industriali ci consentono di confermare tutti gli obiettivi di crescita previsti dal Piano di Strategico”.
Dal punto di vista dei valori economici, il Gruppo, al 30 giugno 2022, esprime un utile netto consolidato pari a 21,2 milioni di euro contro i 24,3 milioni di euro del primo semestre del 2021. “Tale risultato, oltre ad essere influenzato dalle minori produzioni realizzate, compensate dai migliori prezzi di cessione ottenuti sulla produzione eccedente quella oggetto di precedenti contratti di copertura sul prezzo, è influenzato per 26,4 milioni di euro, da poste non ricorrenti, derivanti dal costo del contributo straordinario di cui all’articolo 37 del decreto-legge n. 21 del 2022 (il cosiddetto Contributo Extra-profitti) e dall’onere stimato del meccanismo di compensazione a due vie sul prezzo dell’energia elettrica”.
L’aumento del valore dei prezzi di vendita ha consentito al Gruppo di incrementare il valore dei Ricavi Totali che al 30 giugno 2022 ammontano a 619,7 migliaia di euro, anche se penalizzati dalla diminuzione degli altri Ricavi e Proventi, per effetto dei minori incentivi maturati.
I costi operativi subiscono un incremento attestandosi a 554,7 milioni di euro (182,9 milioni di euro al 30 giugno 2021) a seguito, soprattutto, della variazione dei prezzi dell’energia elettrica che, oltre ad un aumento del costo dell’energia acquisita all’ingrosso, hanno comportato al 30 giugno 2022 oneri da attività.