Mentre a Roma la Commissione paritetica inizia l’esame della norma di attuazione, anche Aosta e Chatillon continuano a lavorare per preparare Cva al 2029, anno di scadenza delle principali concessioni idroelettriche. Va in questa direzione il disegno di legge, approvato in Consiglio regionale (astenute Minelli e Erika Guichardaz), che autorizza la società a emettere due prestiti obbligazionari quotati in un mercato regolamentato a copertura del fabbisogno finanziario del Piano strategico 2021/2025, approvato nei mesi scorsi.
In particolare Cva potrà procedere entro la fine del 2021 con una prima operazione tramite lo strumento del collocamento privato, per un importo di 50 milioni di euro e successivamente, entro la metà del settembre 2022, con un bond destinato al mercato, riservato ad investitori istituzionali, per un importo fino a 450 milioni di euro.
“Tali operazioni – si legge nell’articolato – permetterebbero, quindi, al Gruppo Cva di presentare la società ai mercati finanziari, con una prima operazione di importo ridotto utile anche ad acquisire il necessario know how per operare sul mercato regolamentato e, successivamente, con un’operazione riguardante il prestito obbligazionario previsto per il secondo semestre dell’anno 2022″.
In cambio la Regione chiede a Cva di verificare costantemente il perdurare dei vantaggi economici e strategici dell’operazione finanziaria e della sostenibilità economica e finanziaria della stessa.
L’obiettivo della società è di andare con i due prestiti obbligazionari quotati sul mercato regolamentato, a coprire i costi del Piano strategico
2021/2025 – gli investimenti previsti ammontano a 617 milioni di euro – , ma anche diversificare le fonti di finanziamento per permettere una transizione energetica green.”La transizione energetica, – si legge ancora nella relazione che accompagna il disegno di legge – quale obiettivo strategico rilevante anche per la Regione, comporterà, per Cva Spa, la necessità di porre in essere azioni e investimenti finalizzati alla realizzazione di progetti di riqualificazione, dal punto di vista energetico e ambientale, di stabilimenti industriali o edifici di terziario avanzato, nonché l’adeguamento della rete di distribuzione valdostana alle nuove necessità correlate al proliferare di impianti di generazione distribuita e all’aumento dei consumi elettrici, il che avrà ricadute occupazionali sul territorio regionale”.
“Questo disegno di legge – spiega l’Assessore regionale alle partecipate Luciano Caveri – rientra in una logica di collaborazione stretta con Cva, che consideriamo essere il nostro fiore all’occhiello, e serve a finanziare le ingenti opere di modernizzazione in programma”.
Con l’autorizzazione alla quotazione sul mercato di questi strumenti finanziari la Regione, confermando la strategicità di Cva, ribadisce però la volontà di mantenere il controllo della società.
A dettagliare l’operazione è il Presidente di Cva Marco Cantamessa. “Fino ad oggi l’unica fonte di accesso al credito è stata quella bancaria. Abbiamo deciso ora di diversificare le fonti di finanziamento. L’emissione di questi bond, una prima volta per Cva, sarà utile perché comportando il rispetto di una serie di regole del gioco relative alla trasparenza, al reporting non solo finanziario classico, porteranno l’azienda a misurarsi con il mercato. Inoltre permetterà a Cva di essere più aggressiva nei suoi percorsi di sviluppo rispetto ai suoi competitor. – prosegue Cantamessa – Questi denari si trasformeranno in ulteriore margine operativo lordo e ci permetteranno di arrivare con ulteriori risorse finanziarie all’appuntamento del 2029”.
L’operazione, che si articolerà in due tranche “una più piccola” di 50 milioni e “l’altra più corposa di 450 milioni di euro, di cui 200 milioni sono il rifinanziamento di un prestito bancario”, ha avuto i primi riscontri positivi. “Abbiamo avuto nel sondare i mercati un grandissimo interesse da parte degli operatori, segno che vedono Cva come un soggetto emettitore di livello e affidabile, come peraltro rispecchiato nei rating di buon livello di cui la società gode”.
La Commissione speciale, incaricata nel 2019 di studiare i possibile scenari futuri per Cva, aveva fra gli altri indicato la strada di una norma di attuazione per l’esclusione dalla Legge Madia delle società pubbliche valdostane che abbiano emesso un bond quotato su un mercato regolamentato, anche dopo il 30 giugno 2016 (Nda termine previsto dalla stessa Madia).
“Questa operazione viene portata avanti per un motivo di maturazione dell’azienda. – chiosa ancora Cantamessa – Se poi questi termini per l’emissione di bond quotati dovessero riaprirsi, beh sarebbe un bellissimo effetto collaterale”.