Eurotravel: il presidente Benin invita gli agenti di viaggio ad avere pazienza e anticipa novità

Eurotravel, il 5° tour operator italiano in crisi per mancata liquidità. L’accusa di mancanza di informazioni e trasparenza arriva dagli agenti di viaggio. Benin scrive loro di aver pazienza. Novità all’orizzonte, è probabile un nuovo partner
Cleto Benin
Economia
Sembrano aprirsi nuovi spiragli sul caso Eurotravel, il noto tour operator guidato dai fratelli Angelo e Cleto Benin, con circa 150 dipendenti tra la sede centrale di Quart e quelle periferiche di Milano e di Roma. La crisi di liquidità dell’azienda da alcune settimane è al centro di un vortice di preoccupazioni e tensioni non solo dei dipendenti ma anche degli stessi agenti di viaggio che denunciano mancanza di informazioni, improvvise mete di destinazione abbandonate dal tour operator valdostano e una serie di preoccupazioni e denunce di mancata trasparenza ecdi vario genere che hanno messo l’azienda di Benin sotto tiro.
La notizia sullo stato di crisi di Eurotravel è uscita qualche settimana fa dopo il ritardo nel pagamento degli stipendi agli impiegati e la successiva richiesta da parte delle organizzazioni sindacali di un incontro con la proprietà. Alla base delle difficoltà secondo quanto affermato dagli stessi sindacati ci sarebbero la contrazione delle prenotazioni e la crisi di liquidità. Prima del 2008 Eurotravel, azienda che è sul campo da 25 anni,  rappresentava il quinto tour operator in Italia e nel 2007 la ET Holding aveva dichiarato un fatturato di 260 milioni di euro, un potenziale di 66 strutture per una capacità ricettiva di quasi 7 mila 400 camere e 340 mila passeggeri.

Proprio dal sito di Autotutela, il portale web dell’Associazione italiane degli agenti di viaggio, il presidente di Eurotravel Cleto Benin comincia a far trapelare qualche notizia dopo la marea di post degli agenti di viaggio colpiti dal “mutismo” e dall’assenza dio spiegazioni da parte dell’azienda di Quart. Novità e spiragli sul futuro Eurotravel emergono infatti da Cleto Benin in quale cerca, in una lettera, di ricostruire quanto accaduto e di ricucire i rapporti con i professionisti del settore con messaggi di speranza.

Nella lettera a firma dello stesso Benin, datata 26 giugno, il patron di Eurotravel scrive: “Come ben sapete, la crisi globale nel settore economico e finanziario ha colpito pesantemente tutti i settori, ed in particolare il turismo, Questa situazIone ha fatto si che Il mondo della finanza si sia particolarmente irrigidito, bloccando anticipazioni finanziarie e disponibilità di valuta, tali da mettere in grave crisi l’operatività del tour operating; crisi che è stata acuita dal grave ritardo con Il quale abbiamo ricevuto ingenti pagamenti relativi a pratiche della stagione estiva 2008”.

Purtroppo tutto questo ci ha obbligati ad un processo di ristrutturazione aziendale e alla revisione della programmazione – scrive ancora Benin – Tutte le iniziative da noi messe in atto sono state indispensabili al fine di salvaguardare i nostri e Vostri Clienti, e darci il tempo necessario per analizzare con coscienza e professionalità le strade perseguibili per una soluzione della grave situazione e per il ripristino della solidità dalla nostra azienda”.

“Siamo coscienti che queste iniziative abbiano causato, nelle ultIme settimane (e soprattutto negli ultimi giorni), molti disservizi per i quali ci scusiamo; cosi come ci scusiamo della carenza di informazioni, non dovuta ad una precisa nostra volontà, ma alla necessità di molteplici incontri e riunioni al fine di individuare un corretto percorso risolutivo”. E qui arriva lo spiraglio di luce: “A breve saremo lieti di comunicarVi importanti e positive notizie sui percorso intrapreso che ci consentirà ai più presto di riprendere una normale operatività – anticipa Benin, chiedendo ancora qualche giorno di pazienza prima di rendere noto il nuovo progetto aziendale.

 
Da informazioni provenienti dai sindacati, in seguito agli incontri dei giorni scorsi, sarebbe emerso che Eurotravel starebbe pensando ad un socio o alla costituzione di una joint venture. Quello che manca infatti all’azienda per tornare con il vento in poppa è capitale fresco. Nel frattempo i dipendenti hanno ottenuto il 50% dello stipendio del mese di maggio e dovranno attendere la fine di questo mese di giugno per il saldo. L’Azienda nel frattempo ha rifiutato l’opzione della cassa integrazione ordinaria e straordinaria e della mobilità per i propri dipendenti, così come da invito delle sigle sindacali.

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