“Ricordo che i locali da ballo sono stati i primi ad abbassare le saracinesche di propria spontanea volontà e ringrazio personalmente tutti i gestori coinvolti che hanno optato per questa difficile decisione. Accettiamo il fatto di essere allo stesso tempo gli ultimi a ripartire ma richiediamo che tutti si attengano a tali regole. Locali da ballo ‘improvvisati’ con licenze effettive da bar dovrebbero attenersi alle regole e protocolli quanto noi. Questo tipo di comportamento non agevolerà le nostre tanto attese riaperture”
A dirlo è Michele Napoli, Presidente Silb VdA, l’Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo, che spiega come “organizzare tali eventi ad oggi non è possibile in quanto non ancora autorizzati neanche nelle zone bianche. Al momento del via libera da parte del Governo, ed auspichiamo che avvenga quanto prima, è necessario essere in possesso di una licenza relativa a ‘intrattenimento danzante’”.
Controlli più serrati e più collaborazione
In quanto Associazione di Categoria – si legge nella nota inviata assieme a Confcommercio VdA – ci appelliamo alle forze dell’ordine chiedendo loro di far sentire la presenza con controlli più serrati per il rispetto dei protocolli viste le numerose “feste” già programmate in questo panorama estivo alle porte.
Certe situazioni andrebbero evitate a priori attraverso una corretta comunicazione già a partire dalla locandina/pubblicità degli eventi nella quale deve essere in modo chiaro indicato la corretta applicazione dei protocolli – aggiunge Silb VdA, quindi distanziamento, mascherine e divieto di ballo.
Non solo: alla Siae invece richiediamo più collaborazione – spiega ancora l’Associazione – e, se possibile di non limitarsi al pagamento dei diritti ma di accertarsi anche del tipo di licenza il richiedente possieda come verifica che le regole vengano rispettate.
È necessaria dunque una maggiore attenzione alle nostre problematiche facendo appello alla comprensione degli imprenditori ed al buon senso di ognuno di noi. È da ormai quasi un anno che a causa delle misure restrittive non possiamo lavorare e per tale motivo pretendiamo maggior rispetto – chiude la nota del Presidente Napoli –. L’impegno di tutti contribuirà nella maniera più immediata e sicura per la rinascita del settore.