470 tra artisti e artigiani valdostani, 15 scuole, e 3 giorni di festa. Questi i numeri dell’edizione 2018 della Fiera di Sant’Orso di Donnas, l’amatissima “sorella minore” della Millenaria di Aosta, che si prepara ad aprire i battenti, come di consueto, ogni terza domenica di gennaio, anticipando la “Foire” di una decina di giorni.
Al netto dell’appuntamento di domenica 21 gennaio con la Fiera vera e propria le celebrazioni cominciano già venerdì 19 con la tradizionale Veillà – la notte di festa tra le 24 cantine del suggestivo borgo di Donnas – per proseguire sabato 20 con la fiaccolata che si snoda tra le vie del centro storico seguita dalla Messa per gli artigiani e dalla serata all’insegna dell’animazione musicale.
Attenzione alla tradizione che, quest’anno vede una novità, con la Fiera di Donnas che punta sull’ecologia, per un appuntamento più "green": “Quest’anno – ha spiegato il Presidente del Comitato organizzatore Graziano Comola – abbiamo aperto alla collaborazione con Valle Virtuosa perché dopo i festeggiamenti della Veillà il borgo sia pulito. Con i nostri volontari e quelli dell’associazione punteremo tutto sulla raccolta differenziata, con punti e isole ecologiche allestite apposta, nelle quali i piatti usati saranno solo da posare”.
A Donnas è tutto pronto per affrontare il gran numero di persone che ogni anno affollano la Fiera, un successo che Comola conta di replicare: “Mi aspetto come sempre una bella Fiera – spiega ancora il Presidente – anche se molto è determinato dal tempo. Naturalmente se fa bello la gente partecipa come sempre, mentre se fa brutto tempo è diverso. In genere c’è sempre moltissima gente, anche dal Piemonte e dal vicino Biellese ed in generale da fuori Valle, con tanti turisti affezionati. Anche per questo raccomandiamo il Servizio navette, con posteggi vicino al Forte di Bard, vicino all’autostrada, una rete che funziona bene”.
La Fiera di Donnas, insomma, dimostra come anche nel 2018, in fondo, ci sia ancora bisogno di vedere gli artigiani all’opera: “L’artigianato dà ancora grosso impulso – chiude Comola –, anche grazie all’apporto dato 20 anni dalla Regione, che ha cominciato a selezionare le Scuole di scultura. Ora i tanti ragazzi che escono da queste esperienze sono molto preparati, e ogni anno si vede un grosso incremento anche a livello qualitativo”.