Fopadiva chiude il 2015 in positivo e ora pensa a investire sul territorio

Il fondo di previdenza integrativa territoriale nel marzo scorso ha superato i 7000 iscritti con un attivo netto destinato alle prestazioni di 126,6 milioni di euro al 31 dicembre scorso.
Economia

Fopadiva potrebbe a breve destinare una quota parte dei volumi patrimoniali al territorio. L’annuncio è arrivato nel corso di una conferenza stampa convocata per presentare l’andamento del fondo pensione nel 2015.

“Era negli accordi istitutivi, ora con i nostri volumi è arrivato il momento di guardare in questa direzione” ha sottolineato il Presidente Stefano Distilli “Abbiamo avviato un tavolo tecnico con l’obiettivo di individuare potenziali strumenti e prodotti che potrebbero permettere di destinare parte delle risorse al territorio, attraverso il finanziamento sia di progetti infrastrutturali sia di iniziative imprenditoriali”.

Un altro tavolo tecnico, annunciato dal presidente, avrà invece l’obiettivo di individuare eventuali prospettive di sviluppo di strategie o strumenti nell’ambito della sanità integrativa e dell’assistenza sociale.

Progetti futuri sostenuti dalla buona salute del fondo di previdenza integrativa territoriale che nel marzo scorso ha superato i 7000 iscritti con un attivo netto destinato alle prestazioni di 126,6 milioni di euro al 31 dicembre scorso (+3,35% rispetto al 2014). “I risultati sono positivi nonostante il perdurare della crisi economica" hanno sottolineato il direttore generale Luca Merighi e la presidente Alessia Démé.
Nel 2015 il comparto garantito ha registrato rendimenti dell’1,97 per cento, il prudente del 2,7 per cento mentre il dinamico del 4,2 per cento. “I risultati sono stati tanto più soddisfacenti se paragonati alla rivalutazione sul Tfr “netta” che si è attestata sull’1,25” ha ricordato Merighi.

Sempre nel 2015 nel prestazioni sono state 97 per un importo di 5 milioni di euro mentre i riscatti sono stati 103 per 1,1 milioni di euro. In aumento il numero delle anticipazioni, 210 per un importo di 1,7 milioni di euro legate a spese sanitarie, spese per la prima casa o a altre esigenze degli iscritti. “Abbiamo anche un ruolo sociale – ha continuato Merighi – svolgendo azione di sostegno economico e di ammortizzatore sociale”.

 

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