Come previsto, l’articolo 53 riguardante la gestione esternalizzata dei cantieri nei settori della forestazione e dell’edilizia, ha fatto discutere a lungo il Consiglio regionale, questa mattina. Nella nuova prospettiva, i lavori saranno appaltati a imprese artigiane che sulla base di una “clausola di garanzia sociale”, dovranno attingere all’elenco dei lavoratori selezionati quest’anno dalla Società di Servizi.
Durante l’ultimo incontro con i sindacati, erano emerse le cifre dell’operazione. “Il prossimo anno sarà assicurata l’assunzione di 460 operai forestali, contro i circa 660 impiegati quest’anno e i 1.200 che figuravano nella graduatoria della Società di Servizi”.
Per questo motivo, con un emendamento, bocciato con 8 voti a favore e 27 contrari, il PD, chiedeva lo stralcio dell’articolo in questione. “Ottocento lavoratori stagionali diventeranno precari come molti altri nella nostra regione o disoccupati”, ha commentato il consigliere del Pd, Raimondo Donzel. “C’è gente che lavora da 15-20 anni e ora viene azzerato tutto: non esistono ammortizzatori sociali. Come si può pensare di affidare tutto al mercato, senza più dare peso a esperienza e competenze acquisite?”.
Bocciato anche un altro emendamento, presentato sempre dal Pd, con il quale si chiedeva una maggiore “esplicitazione della clausola sociale, con l’introduzione del diritto di precedenza per chi abbia già prestato servizio”. In ogni caso, secondo il presidente della Regione Augusto Rollandin, “tutti potranno partecipare agli appalti: molti si stanno organizzando in cooperative e associazioni, alle quali potranno essere assegnati piccoli lotti di lavori”.
Pronta la replica di Roberto Louvin, che ha sottolineato come l’idea fosse stata proposta già in passato da Alpe: “Bene, ma mettiamo in atto delle azioni concrete che favoriscano la nascita e lo sviluppo di queste cooperative, che devono potersi strutturare per competere con le piccolo-medie imprese”. Sulla gestione esternalizzata, invece, Louvin non ha usato mezzi termini. “Ora la situazione è ancora più ingarbugliata di prima, per com’è stata costruita, non ci sembra sostenibile. Inoltre la scelta contribuisce a creare un vero e proprio far west laddove non ce ne sarebbe bisogno”.
Nel dibattito è intervenuto anche il consigliere del Pdl, Massimo Lattanzi. “Un anno fa abbiamo cercato di dare una risposta a 700 famiglie che contavano su quel reddito, e questo è avvenuto. Oggi siamo in una condizione diversa, per fare un altro cambiamento. Spostare le risorse per gli operai dalle spese agli investimenti: manteniamo l’occupazione e il contributo che essi forniscono alla Valle in un contesto di giustizia finanziaria”.