Gli effetti della pandemia sull’economia valdostana. Bankitalia: “Contrazione di eccezionale intensità”

L'analisi di Bankitalia sui primi sei mesi dell'anno, fortemente condizionati dal lockdown della primavera scorsa e dal "drastico ridimensionamento" della domanda interna ed estera. I settori più colpiti sono il commercio e il turismo.
Economia

Non può che essere in bianco e nero la fotografia di Bankitalia sull’economia regionale. Il consueto aggiornamento congiunturale, basato su interviste ad una cinquantina di imprese del settore dei servizi e dell’industria e ad una decina delle costruzioni, registra nella prima metà dell’anno “una contrazione di eccezionale intensità”, dovuta al lockdown della primavera scorsa e al “drastico ridimensionamento” della domanda interna ed estera. I settori più colpiti sono il commercio e il turismo.

La chiusura anticipata della stagione invernale a marzo e la partenza in ritardo di quella estiva hanno determinato una contrazione dell’occupazione più intensa della media nazionale – 2,9% nel primo semestre contro l’,17% a livello nazionale –  sulla quale pesano in particolare, come spiegato da Cristina Fabrizi della Divisione analisi e ricerca economica territoriale di Torino, i contratti stagionali. Le ore lavorate sono calate del 18%, mentre la forza lavoro del 4,5%.

Ampio il ricorso alla cassa integrazione guadagni, così come agli altri strumenti di integrazione salariale che hanno “consentito di contenere le ricadute negative sull’occupazione”. Nei primi nove mesi dell’anno sono state autorizzate oltre 4 milioni di ore di Cig (nel 2019 sono state 84mila).

Segnali di miglioramento si sono intravisti durante l’estate, con un recupero, seppur parziale del movimento turistico, grazie soprattutto alla componente nazionale. Il commercio e la ristorazione hanno beneficiato anche delle maggiori presenze di coloro che hanno soggiornato presso case private. È tornato a crescere il traffico di autoveicoli sulle autostrade e nei trafori regionali. Nell’industria le imprese hanno segnalato un miglioramento dell’attività produttiva e del clima di fiducia. Nelle costruzioni, dopo la riapertura dei cantieri nel mese di maggio, l’attività ha ripreso ad aumentare sia nel comparto privato sia in quello delle opere pubbliche. Nonostante il forte calo del mercato immobiliare, condizionato dai vincoli alla mobilità che hanno bloccato l’attività di compravendita, le previsioni del settore dell’edilizia sono cautamente ottimiste, “in parte per le aspettative collegate al Superbonus 110% e ai fondi straordinari che l’Unione europea dovrebbe spendere per le infrastrutture”.  Restano invece “improntate alla cautela” le previsioni del settore dell’industria, dove i due terzi delle imprese intervista segnala un calo del fatturato nei primi nove mesi dell’anno.

Molto più “nere” le prospettive per chi lavora nel settore del turismo – l’80% delle imprese ha registrato un calo di fatturato nei primi nove mesi dell’anno –  dove permangono troppe incertezze sull’avvio della stagione invernale, dove da anni a farla da padrone sono gli arrivi di stranieri. 

“Siamo a metà novembre, in pieno lockdown è chiaro ed evidente che pesa come un macigno una stagione invernale ancora tutta sub iudice” sottolinea Simone d’Inverno, nuovo responsabile della filiale di Aosta di Bankitalia “L’auspicio è che se non ci sarà la componete estera, questa possa essere in parte compensata dalla componente nazionale.”

La crisi pandemica ha avuto un impatto rilevante anche sulla dinamica del credito al settore privato non finanziario. I prestiti alle famiglie hanno registrato un marcato rallentamento nel primo semestre, in connessione con la contrazione dei consumi e delle compravendite immobiliari; quelli alle imprese sono ancora diminuiti, ma in misura meno accentuata rispetto al 2019, beneficiando degli interventi straordinari del Governo e delle altre autorità nazionali e internazionali. Il miglioramento della dinamica del credito alle aziende è stato più marcato per quelle di minori dimensioni, che nei mesi estivi hanno registrato un aumento dei finanziamenti.

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