Gps Standard, torna lo spettro del licenziamento per una ventina di lavoratori

L'annuncio nel luglio scorso ai sindacati e ai dipendenti. Bocche al momento cucite da parte dei sindacati e di Confindustria, dove il 2 settembre è in programma un incontro.
Economia

Tornano a farsi agitate le acque alla Gps Standard di Arnad. Nel luglio scorso l’azienda ha nuovamente messo sul tavolo la decisione di procedere con l’esubero di una ventina di dipendenti. Bocche al momento cucite da parte dei sindacati e di Confindustria, dove il 2 settembre è in programma un incontro. Enrico Monti della Cgil parla solo di “situazione molto delicata”.
Nel frattempo nei giorni scorsi l’impresa, leader nel settore della sicurezza, nella realizzazione dei più sofisticati sistemi di anti intrusione e nelle applicazioni di video sorveglianza, ha presentato domanda di cassa integrazione in deroga per 26 dei 46 lavoratori. L’ammortizzatore concesso fino al 7 novembre scorso arriva dopo la cassa integrazione ordinaria e straordinaria erogate nei mesi scorsi.

La crisi dell’azienda di Arnad ha avuto inizio nel novembre 2013 quando i vertici, a sorpresa, avviarono la procedura di licenziamento collettivo per 33 dipendenti, di cui 25 sulla sede di Arnad. Qualche mese dopo, nel febbraio 2014, dopo un incontro al Ministero del lavoro la società decise di procedere al licenziamento più solo di 6 commerciali, 3 a Palermo, 2 a Milano e uno a Bari. Per gli altri la soluzione individuata era stata la cassa integrazione che coinvolgeva a rotazione tutti e 62 gli allora dipendenti.

Un anno fa i riflettori tornarono poi ad accendersi sull’azienda per la richiesta di quest’ultima di aumentare il ricorso alla cassa integrazione straordinaria. In particolare 16 dipendenti furono messi a cassa a zero ore, nei mesi prima altrettanti abbandonarono l’azienda.

Rigettando il piano di esuberi i sindacati, che nelle scorse settimane hanno incontrato i lavoratori, hanno proposto per salvare i posti di lavoro l’applicazione dei contratti di solidarietà ma al momento l’azienda non sembra essere intenzionata a fare retromarcia. 

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte