Green pass a scuola e in università, per la Flc Cgil: “Discriminatorio”
“Alla scuola non servono misure sanzionatorie, ma un potenziamento delle scarse risorse messe in campo per affrontare la riapertura di settembre”. E’ quanto sostiene la Flc Cgil in una nota, evidenziando come “l’avvio dell’anno scolastico 2021-2022 si prospetta ancora più critico di quello dello scorso anno”. Il sindacato ricorda, in particolare, come ancora non sia noto il “nuovo protocollo per la sicurezza nelle scuole della nostra regione”.
A preoccupare il sindacato è l’introduzione dell’obbligo del Green Pass nelle scuole e nelle università, considerato “un atto fortemente discriminatorio”. La Flc Cgil ricorda come “la maggior parte del personale scolastico è vaccinato”.
“Non accettiamo penalizzazioni per i lavoratori e scarichi di responsabilità sui dirigenti scolastici e, soprattutto, riteniamo che i tamponi dovranno essere gratuiti per studenti e lavoratori. – prosegue il sindacato – Non è pensabile, come prospetta l’Assessore Luciano Caveri, con un tweet, che sia giusto che i lavoratori si paghino i tamponi, primo perché la sicurezza è un costo a carico del datore di lavoro, secondo non è accettabile che si venga sanzionati per scelte individuali quando le scelte di governo, che sia nazionale o regionale, si rivelano solo come la volontà di scaricare tutte le responsabilità dell’attuazione dell’obbligo del Green Pass sulle scuole ovvero sui Dirigenti scolastici che verranno ulteriormente caricati di adempimenti e responsabilità”.
Il Green Pass nella scuola sembra essere la scelta rispetto all’obbligo vaccinale. Può essere un compromesso, a condizione che il tampone da fare ogni 48 ore, come sostituto del vaccino, non sia a carico del Servizio Sanitario. Sarebbe troppo comodo…
— Luciano Caveri (@LucianoCaveri) August 5, 2021
Insieme alla Funzione Pubblica, il sindacato si chiede se “l’obbligo per tutto il personale scolastico del Green Pass è allargato anche al personale ATA (amministrativo, tecnico, ausiliario) che, nella nostra regione, non è personale scolastico come nel resto di Italia, ma appartengono al comparto pubblico. Come si muoverà l’Amministrazione? Chiederà il Green Pass per questi lavoratori creando una disparità di trattamento con gli altri lavoratori del comparto? Cambierà mansione al personale non vaccinato delle scuole creando altre difficoltà? Tutto questo come verrà affrontato?”.
La Cgil si chiede, inoltre, perché “invece di introdurre il Green Pass, non ci si sia attrezzati per un monitoraggio epidemiologico costante e frequente nelle classi, non si sia introdotto l’obbligo di mascherine FFP2, non si siano introdotte policy adeguate, chiare ed omogenee da attuare in caso di positività nelle singole classi, non si sia investito nella diminuzione del rischio legato ai trasporti e sull’edilizia scolastica e sugli impianti di areazione?
Purtroppo crediamo di avere la risposta: la scuola per i governi, nazionale e regionale, non è una priorità che meriti questi investimenti”.