Home Restaurant, per Confcommercio Vda è “concorrenza sleale”

Fipe-Confcommercio Vda annuncia, quindi, in una nota di volersi fare promotrice di un incontro con i Parlamentari valdostani e con le Commissioni del Consiglio Valle per sensibilizzare la classe politica su un problema che sta dilagando".
Leopoldo Gerbore
Economia

L’Home Restaurant, iniziative di ristorante a domicilio, diffuso da tempo in tutto il mondo e che da poco sta prendendo piede anche in Valle, per Confcommercio Valle d’Aosta è "concorrenza sleale". Fipe-Confcommercio Vda annuncia, quindi, in una nota di volersi fare promotrice di un incontro con i Parlamentari valdostani e con le Commissioni del Consiglio Valle competenti "per sensibilizzare la classe politica su un problema che sta dilagando e provocando gravi danni al settore turistico-commerciale e per condividere eventuali iniziative per contrastare in tutte le sedi il fenomeno".

Ricorda Gerbore Leopoldo, Presidente Fipe Ristoratori Valle d’Aosta, come la "somministrazione anche occasionale di cibo e bevande dietro corrispettivo è sottoposta a un articolato regime autorizzatorio, che conosce ben poche deroghe, tra cui non rientra alcuna forma di home restaurant aperto al pubblico".

Oltre alla concorrenza sleale, secondo Confcommercio, queste iniziative espongono i "consumatori a tutta una serie di pericoli connessi alla assenza di formazione, alla idoneità dei locali e delle attrezzature sotto i profili della sicurezza e dell’igiene, alla impossibilità di effettuare controlli, alla provenienza degli alimenti”.

 

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